Il Teatro siamo noi: I Fisici

“Il teatro siamo noi” è la risposta al desiderio di creare amore per il teatro nei giovani e giovanissimi, di alimentare l’interesse e la partecipazione dei ragazzi offrendo ai migliori laboratori teatrali delle scuole un palcoscenico di prestigio che permetta loro di mettersi alla prova, di offrire loro degli spettacoli per ragazzi di indiscussa qualità teatrale.

Il progetto culturale mira a coinvolgere nelle varie sezioni un pubblico traversale: le scuole, i giovanissimi, gli studenti, le loro famiglie.

29 APRILE 2018 ore 21, ingresso gratuito

I FISICI di Friedrich Dürrenmatt
Regia di Georg Sobbe
Produzione del laboratorio di teatro IIS Primo Levi di Badia Polesine
In scena: Marco Arzenton, Lorenzo Arzenton, Mayura Bolzoni, Lodovico Bovo, Hajar Chakir, Anna Ferrari, Luca Ferrari, Fiamma Furia, Gabriella Grifo, Caterina Orlandini, Mattia Malfatto B., Samantha Pegoraro, Nicolò Salvadori, Edoardo Sarti, Letizia Tarandotti, Michael Martinelli

I fisici è una commedia grottesca in due atti scritta dall’autore svizzero Friedrich Dürrenmatt, che vide la luce della scena per la prima volta il 20 febbraio 1962.

La commedia narra di un fisico nucleare, Möbius, che scopre la formula universale del sistema per tutte le scoperte. Onde evitare che i suoi studi finiscano nelle mani sbagliate si fa internare in una casa di cura fingendosi pazzo. Lo seguono, inscenando la stessa malattia, un agente segreto americano, che fa finta di credere di essere Newton, e una spia comunista, che dice di credersi Einstein. Questi vogliono impossessarsi della formula segreta del collega, ma al termine della pièce l’unica persona che riuscirà a ottenere le carte sarà l’unica vera persona folle, che intende assoggettare tutto il mondo con la scoperta di Möbius. Attraverso il paradosso Dürrenmatt mette in evidenza come nel mondo reale ci si arma con il pretesto di voler garantire la pace e si costruiscono e si vendono armi di distruzione di massa per evitare lo sterminio.

Per i giovani attori dell’Istituto Primo Levi il testo è una sfida altissima, non tanto per lo spessore del tema, quanto per il gioco sottile tra normalità e follia, che sottende tutto lo spettacolo. Sperimentarlo in laboratorio è un esperienza pedagogica profonda, portarlo davanti agli spettatori è di gioco, play, theaterspiel.