La mia scuola è bella
Matite colorate, penne, quaderni…tutto è pronto ormai da settimane. Me lo ripeti da mesi che ti mancano i tuoi compagni di classe, persino quelli antipatici, e che hai voglia di riabbracciare le tue maestre. E non fai che ribadire che la tua è la scuola più bella del mondo. Anche la mia scuola è bella. Di certo, non per l’aspetto, grigio come si addice più ad una caserma o ad un luogo di costrizione. E’ sotto gli occhi di tutti che qui gli investimenti da troppo tempo non sono una priorità. Ma a che vale ricordarlo?
La mia scuola è bella per il vociare dei ragazzi, per i loro sguardi sorridenti e sicuri, a volte impauriti o smarriti. E’ bella perché è il luogo della relazione per eccellenza, dove non si smette di essere trasformati da ciò che si impara.
Nella cartella ti ho infilato una bustina con il gel per le mani, i fazzoletti. C’è anche una visiera di plastica… Ricorda: lavati spesso le mani, mantieni la distanza, non toglierti la mascherina.
Ho messo una bustina così anche nella mia borsa. In più ho un misuratore delle temperature, un taccuino con i numeri utili in caso di emergenza, ho persino i guanti in lattice. Ho imparato ad usare le piattaforme per la Didattica digitale integrata, ho preparato molto materiale da condividere…
Se ho paura? Si. Poi ti guardo e penso che non sia giusto ne abbia anche tu. Aiutarti a diventare responsabile è ben diverso da trasmetterti la mia ansia. Da adulto, da educatore, ho imparato a gestire le mie emozioni.
Tu invece? Ed i miei studenti? Cosa vi aspettate?
Che non vi dica bugie. Che indossi la mascherina, ma che con gli occhi non vi nasconda il sorriso rassicurante di chi, prima di tutto, è guida. Non vi dirò che andrà tutto bene. Ma proverò a tenervi per mano e ad osservarvi mentre con responsabilità e passione fate le cose che nella vita fanno tutti i ragazzi.
E quando la paura sarà forte, proverò a combatterla, ripensando ai grandi della storia, quelli che studiamo in classe, che popolano le pagine dei nostri libri … Quelli che attraversando mari in tempesta, nel buio nero dell’incertezza, non si sono persi nel tentativo di mettersi al sicuro, ma si sono spesi per cercare di dare ai loro compagni di viaggio ciò di cui avevano bisogno. Nella consapevolezza del loro limite, in quell’enormità indecifrabile di pericolo e dolore, hanno vinto, consegnandoci un mondo migliore. Le loro storie, e sono tante, le rileggeremo insieme.
La mia scuola è bella davvero, come lo sono tutte le scuole e nonostante tutto. Sono belle perché dentro c’è tutto ciò che serve per “rendere la vita davvero abitabile”.