Aria, quel miscuglio gassoso tanto importante…
Cos’è l’aria? “Miscuglio gassoso di azoto e ossigeno con piccole quantità di altri gas”… ovvero “aria”, ciò che permette la sopravvivenza a noi e a tutti gli esseri viventi che popolano il nostro Pianeta. L’inquinamento atmosferico, uno dei principali fattori di rischio per la salute umana, è un fenomeno estremamente complesso che determina un’alterazione della sua naturale composizione. Una ricetta fatta di precisi ingredienti e dosaggi,
per usare un gergo alla “MasterChef”!
Secondo studi epidemiologici l’inquinamento atmosferico aumenta significativamente e in modo consistente il rischio di sviluppare malattie respiratorie e cardiovascolari, disagi nell’età evolutiva ed impatti considerevoli già in gravidanza.
Ma quali sono questi inquinanti e le fonti emissive da cui derivano?
Gli agenti inquinanti possono avere natura particellare, come le polveri sottili (PM o Particulate Matter misurate, secondo norma, in PM10 e PM2.5), o gassosa come il biossido di zolfo SO2, il monossido di carbonio CO, gli ossidi di azoto NOX ed i composti organici volatili COV. Le fonti emissive o sorgenti rappresentano il mezzo attraverso il quale una sostanza può essere introdotta nell’atmosfera causandone un’alterazione. Si può parlare di punto di emissione puntuale (ad esempio un camino industriale), lineare (il traffico veicolare lungo un tratto stradale) o areale (un serbatoio dal quale evapora un certo inquinante).
Le emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti sono all’origine di alcuni dei problemi ambientali più importanti e urgenti da affrontare: qualità dell’aria, cambiamenti climatici, buco dell’ozono nella stratosfera e altri fenomeni, come il deterioramento dei materiali che costituiscono le opere d’arte. Individuare e conoscere la natura degli inquinanti atmosferici e disporre dei dati delle emissioni sono azioni fondamentali per formulare politiche ambientali sulla qualità dell’aria e monitorarne l’efficacia. Il controllo della qualità dell’aria si effettua attraverso:
1 – Siti fissi
Questa metodologia prevede la determinazione dei livelli di concentrazione degli inquinanti atmosferici mediante rilevamento in centraline automatiche dotate di strumentazione automatica o manuale, dislocate in punti fissi del territorio. Il campionamento dell’aria ambiente avviene con frequenza oraria o giornaliera e ciascuno strumento determina la concentrazione dell’inquinante. I dati prodotti da ciascuno strumento sono raccolti e archiviati da un computer (datalogger) presente in ciascuna centralina; il datalogger trasmette i dati ai centri operativi provinciali dove viene eseguita l’operazione di verifica dei dati (validazione) e l’immissione degli stessi nella tabella della qualità dell’aria presente nel sito internet (www.arpa.veneto.it)
2 – Laboratori mobili
Che permettono di stimare i livelli di concentrazione degli inquinanti nelle aree non coperte dalla rete fissa. In Veneto, a causa della somma degli effetti generati dalle diverse sorgenti di emissione in atmosfera e dalle condizioni atmosferiche di elevata stabilità e scarsa circolazione dei venti, si rilevano superamenti ripetuti del valore limite giornaliero per il PM10, soprattutto nel periodo invernale. Tali condizioni sono comuni a tutte le regioni del Bacino Padano, tra cui Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, che hanno siglato, insieme al Ministero dell’Ambiente, il Nuovo Accordo di Bacino Padano allo scopo di contenere il più possibile l’immissioni di inquinanti nell’aria. Sono previsti due livelli di allerta: Il livello di allerta 1 si attua con 4 giorni consecutivi di superamento del valore limite giornaliero del PM10, mentre il livello di allerta 2 si attua con 10 giorni consecutivi di superamento di tale limite.
Con alcuni gesti possiamo fare la differenza per la salute
nostra e dei nostri figli e la sua efficacia sarà direttamente proporzionale alla costanza con la quale sapremo compiere alcuni semplici gesti:
• nei centri urbani, per gli spostamenti quotidiani, andiamo a piedi/in bicicletta o utilizziamo i mezzi pubblici
• spegniamo il motore dei veicoli durante le soste
• riduciamo le ore di riscaldamento domestico diminuendo la temperatura massima dei locali
• riduciamo l’utilizzo di stufe a pellet/legna se nell’edificio sono presenti altri sistemi di riscaldamento meno inquinanti (metano)
• Non bruciamo rifiuti.
• Prendiamoci veramente cura di chi ci sta a cuore.
a cura di Silvia Moretto, geologa