To be a caterpillar (essere un bruco)
Once upon a time, in a big big garden full of flowers and bugs, lived a mother caterpillar and her son Cater . They were long and green bugs, with lots of strong legs and two short antennae. They lived happily in a community in which Cater and the other caterpillars went to school together and played along every day.
Their teacher, the Wise Spider, always told them to stay close to each other and don’t go outside the green areas of the garden. So, they spent long hours playing hide-and-seek behind the daisies and the fallen pieces of bark, until one day, towards the beginning of spring, something happened: some of Cater’s friends started turning into butterflies.
Cater asked the teacher: “Wise Spider, why are all the other caterpillars turning into butterflies?”
“Because this is the law of nature: some caterpillars, at a certain stage of their life, turn into butterflies. Maybe someday you will turn too, or maybe you won’t. Not all caterpillars turn into butterflies, but this is not important, as long as you remain friends.”So from that moment on, Cater waited, and waited, and waited… he was looking forward to becoming a butterfly, because in just a few months all of his friends had already turned, except for him. But time went on and Cater didn’t turn. He was feeling very sad because all of his friends were now butterflies, and he was the only one different. The butterflies started to leave him behind, while now that they had wings, they went playing outside the green areas of the garden.
“We don’t want you anymore! You are ugly and you can’t fly. We don’t want someone like you in
our group!”
C’erano una volta, in un grande grande giardino pieno di fiori e insetti, una mamma bruco e suo figlio Cater. Erano lunghi insetti verdi, con molte zampette forti e due corte antenne. Vivevano felicemente in una comunità, in cui Cater e gli altri bruchi andavano a scuola insieme e giocavano in gruppo ogni giorno. Il loro maestro, il Ragno Saggio, diceva sempre loro di stare vicini e non andare all’esterno delle aree verdi del giardino. Così, passavano lunghe ore a giocare a nascondino dietro le margherite e i pezzi di corteccia caduta, finché un giorno, verso l’inizio della primavera, accadde qualcosa: alcuni degli amici di Cater iniziarono a trasformarsi in farfalle. Cater chiese al maestro: “Ragno Saggio, perché tutti gli altri bruchi stanno diventando farfalle?” “Perché questa è la legge della natura: alcuni bruchi, a un certo punto della loro vita, si trasformano in farfalle. Forse un giorno anche tu ti trasformerai, o forse no. Non tutti i bruchi diventano farfalle, ma questo non è importante, fintanto che rimarrete amici.” Così, da quel momento in poi Cater aspettò e aspettò e aspettò… non vedeva l’ora di diventare una farfalla, perché in solo pochi mesi tutti i suoi amici si erano trasformati, al di fuori di lui. Ma il tempo passò e Cater non si trasformò. Si sentiva veramente triste perché tutti i suoi amici ora erano farfalle e lui era l’unico diverso. Le farfalle iniziarono a lasciarlo indietro, mentre ora che avevano le ali, se ne andavano a giocare fuori dalle aree verdi del giardino. “Noi non ti vogliamo più! Sei brutto e non sai volare. Non vogliamo qualcuno come te nel nostro gruppo!”
The butterflies kept saying these horrible things to Cater. While he was alone and sad, they flew away to play above the daisies. Even if Wise Spider had told them to stay close, they didn’t listen and did whatever they wanted, because they were the most beautiful and of all insects and they felt powerful. Tired of this situation, Cater went to his mother and asked: “Mum, why have all my friends turned into butterflies, except for me?” “Oh, son.” his mum answered. “That is because we are a different species. We don’t turn into butterflies, we remain caterpillars for all of our lives. But this is great! We a re intelligent , we are strong and we have a very kind he art.”Cater did n’t b elie ve his mot her: “I don’t want to be a caterpillar! I am just ugly and my friends don’t want to play with me anymore!” Cater spent the whole day trying to become a butterfly: he collected two leaves and painted them pink, blue and yellow, as if they were butterfly wings. Then he picked two little blossoms and he put them on his antennae: now he was just like his friends! He went out and found th e but terflies outside the green areas of the garden. He proudly showed them his new wings and antennae, but they laughed at him and told him to go away. Sad and disappointed, the caterpillar hid behind a piece of fallen bark, crying all alone.
Le farfalle continuavano a dire queste cose orribili a Cater. Mentre era solo e triste, loro volavano lontano per giocare al di sopra delle margherite. Anche se il Ragno Saggio aveva detto loro di stare vicine, non ascoltavano e facevano tutto quello che volevano, perché erano le più belle e aggraziate di tutti gli insetti e si sentivano potenti. Stanco della situazione, Cater andò da sua madre e le chiese: “Mamma, perché tutti i miei amici si sono trasformati, e io no?” “Oh, figliolo.” Rispose sua madre. “Questo è perché noi siamo una specie diversa. Noi non ci trasformiamo in farfalle, ma rimaniamo bruchi per tutta la nostra vita. Però è fantastico! Siamo intelligenti, siamoforti e abbiamo un cuore molto gentile.” Cater non credeva a sua madre: “Io non voglio essere un bruco! Sono solamente brutto e i miei amici non vogliono più giocare con me!” Cater passò l’intero giorno a provare ad essere una farfalla: raccolse due foglie e le dipinse di rosa, blu e giallo, come se fossero ali di farfalla. Poi raccolse due piccoli boccioli e se li mise sulle antenne: ora era proprio come i suoi amici! Uscì e trovò le farfalle al di fuori delle aree verdi del giardino. Mostrò loro con orgoglio le sue nuove ali e le sue nuove antenne, ma loro risero di lui e gli dissero di andarsene. Triste e deluso, il bruco si nascose dietro un pezzo di corteccia caduta a piangere tutto solo.
A few time later, the sky was getting darker. Grey and heavy clouds had covered the sun and a strong, cold wind had started to blow: soon there would be a storm. Cater knew he had to go home, but he had heard the butterflies scream: “Help us! We are too light, the wind is blowing us away! We are too far from the grass and we can’t hold on to anything! We are going to die!” Even if Cater was still angry, he really had a kind heart, so he decided to help his friends. Thanks to his strength, he pulled the piece of bark to where the butterflies were flying. He thought about a very smart plan: he lifted the bark, so it worked as a shield and it blocked the wind. Behind the protection of the bark, the butterflies were finally able to fly down and reach the earth, just in time before the storm could blow them away. “Thanks, Cater, you just saved our lives!” The butterflies were very grateful to Cater. They didn’t believe they had treated him so badly. After all, he was their friend and he had a lot of great qualities, even if he was aesthetically different. He was the strongest of them all, and the smartest, and absolutely the kindest! The butterflies had learnt a lot from him and from the whole experience. First of all, they would always listen to Wise Spider… at the end of the day, he was truly wise! Then, they apologised to Cater and swore they would never treat someone badly again. They realised they were not perfect: they had weaknesses too, like the rest of us. From that day on, the butterflies and Cater became best friends. Whenever Cater felt unconfident, he remembered his mother’s words and finally, he was very very happy to be a caterpillar.
Poco tempo dopo, il cielo si stava facendo più scuro. Nuvole grigie e pesanti avevano coperto il sole e un forte, freddo vento aveva cominciato a soffiare: presto ci sarebbe stata una tempesta. Cater sapeva che avrebbe dovuto andare a casa, ma aveva sentito le farfalle gridare: “Aiutateci! Siamo troppo leggere, il vento ci sta soffiando via! Siamo troppo lontane dall’erba e non possiamo aggrapparci a nulla! Moriremo!” Anche se Cater era ancora arrabbiato, aveva davvero un cuore gentile, così decise di aiutare i suoi amici. Grazie alla sua forza, tirò il pezzo di corteccia fino a dove stavano volando le farfalle. Pensò a un piano molto intelligente: sollevò la corteccia, così funzionò come uno scudo e bloccò il vento. Dietro alla protezione della corteccia, le farfalle riuscirono finalmente a volare in basso e raggiungere il terreno, giusto in tempo prima che la tempesta potesse soffiarle via. “Grazie Carter, ci hai appena salvato la vita!” Le farfalle erano molto grate a Cater. Era il più forte di tutti loro, e il più intelligente, e assolutamente il più gentile! Le farfalle avevano imparato molto da lui e dall’intera esperienza. Si scusarono con Cater e giurarono che non avrebbero mai più trattato male qualcuno. Avevano realizzato di non essere perfette, ma di avere tante debolezze, come tutti. Da quel momento in poi, le farfalle e Cater rinsaldarono la loro amicizia. Ogni volta in cui Cater si sentiva insicuro, si ricordava delle parole di sua madre e, finalmente, era davvero davvero felice di essere un bruco.
favola di Micol Agio
(nella foto)
illustrazioni di
Emilia Mazzetto
studentessa Liceo Artistico “Roccati” Rovigo