Una strega innamorata
Lei si chiama Lamia ed è una delle numerose opere esposte alla mostra Arte e Magia al Palazzo Roverella di Rovigo fino al 24 gennaio prossimo. E’ un bronzo, avorio, opale e vetro, alta poco più di 60 centimetri. L’ha realizzata tra la fine del 1899 e i primi mesi del 1900 l’artista inglese George Frampton.
Secondo la mitologia greca, lamie erano figure femminili dalle sembianze in parte umane ed in parte animali, perlopiù rapitrici di bambini, ma anche seduttrici che adescavano giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne.
Erano associate alla notte e a tutti gli esseri animali che di notte vivono: pipistrelli, gufi, lupi…
E infatti, la Lamia di Frampton è esposta proprio nella sala dedicata ai diavoli, alle streghe ed ai maghi, subito dopo quella degli animali notturni.
Anche Lamia, dunque, rientra a pieno titolo nella categoria delle streghe.
Ci colpisce, però, il suo aspetto. E’ più bella di come immaginiamo siano sempre le streghe, che fin dall’epoca classica sono descritte di “un’orribile magrezza, dalla pelle scura o dalla faccia oppressa da pallore stigio, scarmigliate, o con le chiome irte di serpi, vecchie, meste e di brutti panni vestite”.
Inoltre, del suo corpo si vede solo la sembianza umana.
Lamia è triste, malinconica, quasi rassegnata, ha gli occhi semichiusi. Il volto pallido incorniciato da un copricapo da armatura. Sul petto lo spillone con al centro un opale-tradizionale pietra funebre-contiene il suo segreto.
La Lamia di George Frampton, infatti, mezza donna e mezza serpente, si era innamorata di un giovane uomo, Lycius, e per questo aveva chiesto al dio Hermes di poter assumere le sembianze umane. Hermes, impietosito, la asseconda, a patto che nessuno sveli il suo segreto.Nel giorno delle nozze con Lycius, però, uno dei presenti rivela a tutti la vera natura della bella sposa. Lei è condannata a sparire ed il suo sposo muore.
STREGA
L’opera ci racconta proprio il dolore e la rassegnazione della strega Lamia, un momento prima di sparire e di perdere per sempre il suo amore. Davanti a questa triste storia, le streghe non ci sembrano più tanto mostruose e non ci fanno nemmeno paura.la parola strega deriva dal latino strix -igis che significa “civetta”. Secondo la mitologia popolare, la strega è un essere soprannaturale di aspetto femminile che compie riti o incantesimi, specialmente ai danni di altre persone.