Ti piace leggere?
Una delle domande che più spesso rivolgiamo ai bambini in età scolare è:
Ma ti piace leggere?
Pochi sono quelli che rispondono con un Sì! Sincero e convinto.
Alcuni rispondono con un accettabile: Beh, insomma!
Ma in tanti, i più temerari, rispondono con un bel: No! e relativo evidente imbarazzo da parte genitori, che spesso la vivono quasi come una sconfitta personale.
Forse perché il precoce approccio alla lettura autonoma sembra essere diventato, tra gli altri, uno dei metri di misura attraverso il quale si valuta l’operato educativo di un bravo genitore.
Per guardare al binomio “bambini e lettura” da una diversa prospettiva, vi riporto un’interessante riflessione condivisa dalla Prof.ssa M. Campagnaro, docente di teoria e storia della letteratura per l’infanzia all’Università di Padova, nel corso di una delle sue magnifiche e illuminanti lezioni.
Leggere è FATICOSO.
Per sviluppare la competenza letteraria è necessario allenarsi molto e far dialogare diverse aree del cervello.
La diciamo poi tutta?
Leggere un libro di letteratura è addirittura INUTILE!
Pensiamoci: a cosa serve esattamente un libro di narrativa, un albo illustrato, un libro di filastrocche oppure di poesie?
Serve forse a procurarci da mangiare, a farci dormire?
Ma come suggerisce Nuccio Ordine nel suo libro L’Utilità dell’inutile, non è vero che è utile solo ciò che produce profitto.
Esistono dei saperi ritenuti inutili che invece si rivelano di una straordinaria utilità.
Pertanto chiedo, a cosa servono i fiori?
Anche i fiori più belli non servono a nulla, tuttavia sono assolutamente necessari: abbelliscono, rallegrano, colorano, rendono il mondo un luogo migliore in cui vivere.
Proprio come i libri, che diventano necessari nel cogliere la meraviglia, il divertimento e l’emozione.
I libri forniscono, soprattutto ai bambini e ai ragazzi, le parole indispensabili con le quali descrivere il mondo e loro stessi; aiutano a pensare che universi diversi siano possibili.
Naturalmente stiamo parlando di libri di qualità, di quelli che lasciano il segno nella memoria, nel cuore e perdurano nel tempo: perché in questo caso, se parliamo di bellezza, di crescita e di cultura, non è la quantità a fare la differenza, ma la qualità.
Il testo semplice di Geronimo Stilton, per quanto leggerlo possa forse essere auspicabile per consolidare la tecnica, ha bisogno d’essere accompagnato da testi che abbiano anche un valido spessore narrativo.
Un mio consiglio è: entrate in una libreria per bambini ed acquistate tre libri.
Un libro lo scegliete voi per il vostro bambino; un libro (qualsiasi esso sia!) lo decide il vostro bambino da solo; l’ultimo libro lo decidete insieme.
Una volta a casa poi, trovate del tempo da condividere con i vostri bambini e leggete insieme a loro ad alta voce, anche e soprattutto se sanno già leggere!
Il Trattamento Ridarelli
di Roddy Doyle
spassosissimo, con un’architettura paradossale della storia, comica e ironica insieme.
Non dimentichiamo però che oltre allo spasso ridanciano è giusto offrire ai bambini racconti capaci di toccare temi importanti come l’amore, la guerra, la perdita e il distacco: ne hanno un grande bisogno.
Sai fischiare, Johanna?
In questa storia, narrata con leggerezza ed eleganza, Ulf Stark ci accompagna nella dimensione emotiva del giovane protagonista e ci fa ritrovare un nonno tutto nuovo, amato e desiderato. Un gioiello da leggere anche per i grandi
Lotta Combinaguai,
scritta da Astrid Lindgren e illustrata dalla magnifica Beatrice Alemagna, tra capricci e bizze diventerà la nostra insostituibile sorellina pestifera e simpaticissima.
David Williams? E’ geniale.
Con I 10 Bambini più Cattivi del Mondo,
Zia Malefica e Nonna Gangster
ci regala dei libri divertentissimi, coinvolgenti e imprevedibili. Da non perdere
consigli di lettura a cura di
Morica Berto libraia Adria