I Gorghi di Trecenta

Paesaggi naturalistici che non ti aspetti
Reportage a cura di Micol Andreasi

 

Vi portiamo ai Gorghi di Trecenta  uno dei paesaggi naturalistici più suggestivi del Polesine
L’itinerario che percorreremo è   di circa 5 chilometri, si possono fare tranquillamente a piedi.

I gorghi sono specchi d’acqua simili a laghetti, alimentati da acqua risorgiva riconducibile ad un paleo alveo del Po di Adria. Sul territorio trecentano comprensivo delle frazioni di Sariano e Pissatola ce ne sono 8. La loro origine è di tipo naturale ed è riconducibile a tempi molti antichi, in cui la dirompente forza dell’acqua dei fiumi durante le esondazioni ha generato, attraverso l’azione centripeta, profonde depressioni nel terreno, tanto profonde da intercettare la falda acquifera e quindi da determinare la conservazione dell’acqua al proprio interno.

lo spettacolo dei colori

L’autunno è un altro periodo dell’anno ideale per restare abbagliati dallo spettacolo della natura. Le chiome degli alberi si colorano prima di giallo e poi di rosso, per virare al marrone. Ed è tutta una cascata di colori quella cui si assiste quando si esce all’aria aperta e con i piedi si cammina su quel tappeto crepitante fatto di foglie autunnali. Se ne avete voglia, cogliete l’occasione di una bella giornata di sole tiepido, per godervi lo spettacolo dei colori e magari conoscere un po’ di più del nostro bel Polesine. Infilate scarpe comode e, se desiderate, prendete la bicicletta, indossando il caschetto…

Partenza

palazzo-pepoliPartiamo tutti da Palazzo Pepoli o Palazzon, appena fuori dal centro di Trecenta. Un peccato non si possa entrare nell’edificio! E’ una delle architetture più emblematiche del Polesine. Si racconta che sia stato edificato alla fine del XVI secolo dalla famiglia bolognese dei Pepoli sui resti di una vecchia chiavica, di cui nell’interrato si vedono ancora le tracce. Si narra anche che dall’interrato prendesse forma un lungo tunnel di collegamento al piccolo castello di Sariano, divenuto pure proprietà dei Pepoli. Nell’attesa di verificarlo personalmente, quando il Palazzon sarà di nuovo agibile, ci accontentiamo di ammirarlo dall’esterno. Un austero e forte edificio simile ad una fortezza militare con due torrette laterali da cui si poteva controllare tutta la tenuta.

Proseguiamo per circa un chilometro sulla strada di fronte al Palazzon. Seguiamo le indicazioni per  Gorghi di Trecenta. Ci accompagna un paesaggio rilassante, qualche casa e alberi… finché scorgiamo sulla sinistra una torre a quattro piani.

corte-gaspera

Appartiene a corte Gaspera. Una corte padronale del XVIII secolo, per una parte ancora abitata. L’edificio è a ridosso del primo gorgo che incontriamo e che si chiama proprio Gaspera. Di fronte c’è il Gorgo Bianco. Appaiono come due grandi specchi d’acqua su cui si riflette la lussuria di una vegetazione ricchissima. Si riconoscono il Salice bianco, l’Olmo, la Robinia, il profumato Sambuco, la Vite americana, la Sanguinella. Non possiamo avvicinarci troppo perché si tratta di proprietà private il cui accesso è limitato. Qualche foto possiamo scattarla! Procediamo sulla stessa strada. Tenendo sempre la destra, passando tra il verde di una campagna fresca che restituisce il meglio di sé, arriviamo al Gorgo della Sposa. Se stiamo bene attenti a dove mettiamo i piedi possiamo avvicinarci allo specchio d’acqua. La vegetazione sommersa è impressionante! In alcuni periodi dell’anno abbondano anche le Ninfee galleggianti. Anche se lo specchio d’acqua è tanto attraente, non dobbiamo osiare troppo! I gorghi sono luoghi pericolosi.

Qui come in prossimità degli altri gorghi è possibile avvistare una varietà innumerevole di animali. Tra gli uccelli sono segnalati la Garzetta, la Nitticora, l’Airone cenerino nidificante, l’Airone bianco maggiore, l’Airone rosso, il Tarabusino, il Cormorano… Tra le specie non acquatiche legate ai boschi planiziali si ricordano inoltre il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde, il Colombaccio e il Gufo comune, qui nidificante e svernante, mentre i rapaci diurni sono lo Sparviero ed il Lodolaio. Tra i mammiferi potete rintracciare con facilità la Talpa europea, il Riccio europeo occidentale, ma anche la Donnola e la Faina e la Volpe. C’è anche la Tartaruga palustre europea cui si aggiungono una corposa varietà di rane e rospi. Tra i pesci è ancora presente il Luccio.

Gorgho_sposa

Il gorgo della sposa

il Gorgo della Sposa è il più affascinante. Avvolto nella leggenda, esso conserva nel suo profondo il sacrificio d’amore di una giovane sposa. Costretta da suo padre ad un matrimonio di interesse con un ricco signore che non amava, e innamorata sinceramente di un giovane come lei, ma appartenente ad una famiglia povera della zona, nel giorno stesso delle sue nozze, vestita con l’abito bianco ed il velo, scelse di fuggire e di sparire per sempre nel gorgo. che da lei prende il nome. La vicenda triste della giovane sposa ha dato il nome al Gorgo. Racconta la leggenda che nelle notti di luna piena si possa ancora sentire la voce della giovane sposa che intona canti per il suo amore infelice.

Dal gorgo della Sposa dobbiamo ripercorrere a ritroso un tratto di strada sterrata che ci riporta sulla strada principale che collega Trecenta alla sua frazione Sariano. Arrivati a Sariano facciamo tappa al Castello. Possiamo entrare nel cortile dal retro, ma bisogna fare attenzione, non è custodito.

castello-Sariano

Risale all’inizio del XVI secolo, costruito per volontà della famiglia ferrarese dei Contrari poi imparentata con i Pepoli che lo ereditarono insieme al Palazzon. A caratterizzarlo è il maestoso portale di ingresso e la torretta che si erga centrale al corpo di fabbrica austero in pietra faccia vista. Il pozzo, la barchessa, gli alberi secolari ci rimandano indietro nel tempo a periodi storici lontani, ai nostri progenitori, ai nostri nonni che del Castello di Sariano, come del Gorgo della Sposa e del Palazzon sapevano tutto… Nel centro di Sariano c’è la piccola chiesa di San Maurelio risalente al XIV secolo e al suo interno una cappella con gli affreschi del pittore centese Marco Zoppo della scuola di Giotto.

Vicino c’è un bar. Possiamo fermarci per un gelato o un caffè. Poi procediamo per la strada alta, via Spadolina, e tenendo la destra ci ricongiungiamo alla strada già fatta di collegamento a Trecenta che ci riporta al Palazzon. In bicicletta da Trecenta possiamo continuare verso Pissatola, su cui insiste il gorgo Malopera. Oppure, se i bambini hanno voglia di giocare, possiamo sostare nel parco sul retro di Palazzo Pepoli. E se l’appetito si fa sentire, segnaliamo la pizzeria Corte dei Gorghi, da poco inaugurata, in via Argine Circondario. Buona passeggiata!

bimbeI nomi dei gorghi:
Gorgo Bianco bacino principale
Gorgo Bottazza presente nel secolo scorso
Gorgo Gaspera situato a Corte Gaspera
Gorgo Magon situato a 1,5 Km dal paese
Gorgo della Sposa il più grande
Gorgo Zùcolo il più piccolo
Gorgo Malopera situato a Pissatola
Gorgo Màgherino a 3,5 Km da Ceneselli

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