Col naso all’insù per 103 minuti… Beppefotino e la luna rossa

Il 27 luglio andrà in scena l’eclissi di Luna più lunga del secolo!

L’evento astronomico si verifica quando Sole, Terra e Luna si trovano perfettamente allineati.
Questa eclissi è eccezionalmente lunga perché la Luna attraversa il centro dell’ombra della Terra.

eclissifasiDall’Italia il fenomeno sarà visibile quasi nella sua interezza: la Luna sorgerà poco prima delle 21 ora locale, già in fase di penombra, mentre la fase di totalità si verificherà tra le 21.30 e le 23.00 circa. Il culmine dell’evento è previsto alle 22.22
Nello specifico:

 

  1. Primo contatto di penombra alle 19:14:49
  2. Primo contatto ombra alle 20:24:27
  3. Inizio totalità alle 21:30:15
  4. Massimo totalità alle 22:22:54
  5. Fine totalità – 23:13:12
  6. Uscita dall’ombra – 00:19:00

Per spiegare questo fenomeno ai bambini, Enzo Bellettato, presidente del gruppo Astrofili di Rovigo, ci spiega l’eclissi di Luna attraverso una favola:

BEPPEFOTINO E LA LUNA ROSSA

Dobbiamo spostarci da qui per quasi 150 milioni di chilometri di distanza, e ci troviamo così a volare fra le nuvole del Sole. C’è sempre un po’ di caldo, anche quando da noi è inverno.
Diciamo circa 6.000 gradi, quasi quattro volte di più del ferro fuso… brrr!
Ma da dove viene tutto questo caldo? Dal sottosole, è ovvio!

Vogliamo andare a vedere. Mettiamo la tuta antitermica e ci tuffiamo in profondità, sotto, sotto, ancora più sotto! E caldo, sempre più caldo.
A mezzo milione di chilometri di profondità siamo vicini al centro del Sole, ed ecco da dove viene tutto quel caldo: c’è la fabbrica di granelli di luce e di calore. Questi granelli, piccolissimi, si chiamano Fotoni. Quanti ce ne sono!

Ma chi li fa?
Bisogna sapere che se sulla Terra per fare un bambino o una bambina ci vuole una mamma e un papà, per fare un Fotone ci vogliono quattro genitori tutti uguali che si chiamano Idrogeno.
Sono piccole particelle di gas che, per il tanto caldo che c’è, si scontrano e si incollano tutti insieme formando un’altra particella più grande che si chiama Elio.
In questi scontri schizzano fuori tante scintillone che poi si spezzano in tantissime scintilline di luce e calore: ecco i Fotoni.

Ma i Fotoni, come i bambini e le bambine sulla Terra, non sono mica tutti uguali! Ci sono Fotoni più forti, di un bel colore azzurro, che saltano di qua e di là come degli atleti, e ci sono Fotoni un po’ meno agitati che fanno luce verde o gialla o rossa, e tutti insieme cercano di uscire da quella fabbrica di luce, e si spingono l’uno contro l’altro sbattendo da tutte le parti. Per percorrere quel mezzo milione di chilometri e arrivare alla superficie del Sole ci vuole molto tempo.

I Fotoni sono piccolissimi, devono passare attraverso nebbie calde e dense, qualche volta vengono spinti indietro da correnti fortissime, spesso perdono la strada e si ritrovano più in basso, ma la loro voglia è quella di arrivare presto a uscire dal Sole e volare nello spazio.

Noi con la nostra tuta antitermica possiamo risalire veloci. Ecco, stiamo quasi per riemergere. Quanti Fotoni qua intorno!

Si stanno tutti preparando al grande viaggio nel Cosmo.
I più agitati di tutti sono gli Azzurri: si stanno sistemando lo zaino con tutte le provviste di energia. Gli altri, i Verdi e i Gialli, si guardano intorno per decidere che direzione prendere. Il loro zaino è più piccolo perché portano meno energia, ma a loro va bene così perché il loro colore è quello giusto per l’energia che hanno.
Ma ecco un bel Fotone Rosso. Gli vogliamo chiedere informazioni per tornare sulla Terra.

– Ciao Fotone Rosso! Dove sei diretto?
– Mah, sono ancora incerto. Ho fretta di partire, ma non vorrei perdermi nello spazio buio del Cosmo. Mi piacerebbe arrivare in un bel posto.
– Perché allora non facciamo il viaggio insieme? Noi stiamo tornando sulla Terra. Ci siamo stufati di tutto questo caldo.
– È una bella idea, ma dov’è la Terra?
– Ancora non riusciamo a vederla, ma appena saremo usciti dalla fotosfera, la pelle del Sole, allora vedrai, piccolo piccolo, un bel pianeta azzurro.
– Azzurro? – fece il Fotone Rosso, e cominciò a storcere il naso – I miei fratelli Fotoni Azzurri mi prendono sempre in giro perché sono rosso, con poca energia. Pensate che il mio nome è Fotone Giuseppe ma loro mi chiamano Beppefotino perché sono piccolo e un po’ cicciotto, e poi non mi piace correre né fare i salti e a me basta poca energia. Io sono fatto così, e se il vostro pianeta è azzurro io non mi troverò molto bene con voi.
– Ma no, Beppefotino! Il nostro pianeta è azzurro perché c’è aria fresca e tanta acqua negli oceani.
– Meglio così, allora vengo con voi.

Ormai l’ora della partenza era vicina. Milioni di fotoni di tutti i colori si ammassavano sotto la pelle della Fotosfera e, visti così tutti insieme, facevano una brillantissima luce bianca. Sotto la spinta di questa enorme onda fotonica ecco che la Fotosfera si gonfia, i fotoni filtrano fuori ed eccoci tutti liberi di volare nello spazio!

Hai visto Beppefotino? Ce l’abbiamo fatta!
– Meno male, aspettavo questo momento da dieci milioni di anni!
– Dieci milioni di anni? Ma sei così vecchio?
– Sì, ma il bello è che resto sempre giovane. Ma ora ditemi dov’è la Terra, perché non bisogna sbagliare strada.
– Sì, ecco là quel puntino luminoso azzurro.
– Azzurro, eh?
– E vicino c’è anche un puntino grigio: è la nostra Luna.
– Che belli! Preparatevi all’atterraggio perché fra otto minuti saremo arrivati.
– Otto minuti? Così presto?
– Beh, se non l’avete ancora capito, quando siete con me viaggiate alla velocità della luce, e con noi tutta la fiumana di altri Fotoni di tutti i colori.
Però ditemi: perché la Luna si sta mettendo proprio dietro la Terra? Vuole nascondersi?
Ma no! È che oggi è il 27 luglio 2018 e, come succede due o tre volte ogni anno, c’è l’eclissi di Luna.
– L’eclissi? Che bello! Allora vi farò un bel gioco proprio perché io sono rosso, piccolo e cicciottino.
– Davvero? Spiegaci che gioco è. Non vi dico niente perché è una sorpresa.

Basta che voi continuiate a guardare la Luna quando farà l’eclissi.
Ormai gli otto minuti erano quasi scaduti e noi eravamo sempre più vicini al nostro bel pianeta.

Beppefotino ci diede le ultime istruzioni: Ora state per arrivare nell’atmosfera del vostro pianeta. Aprite i paracadute e atterrate vicino a casa vostra. Io intanto continuo il mio viaggio verso la Luna.
– Ma allora non ci vediamo più?
– Ci vedremo ancora, vado sulla Luna e torno. Ma voi tenete gli occhi ben aperti verso la Luna…

Che strano avvertimento!
Ma ecco che cominciammo a vedere il misterioso gioco a sorpresa che Beppefotino ci aveva promesso. La fiumana di Fotoni di tutti i colori che ci accompagnava nel viaggio continuava a raggiungere la Luna illuminandola di luce bianca, ma un po’ alla volta, mentre la Luna andava nascondendosi dietro la Terra, i Fotoni erano costretti a scivolare lungo il bordo della Terra rivestita dalla fascia d’aria.

E qui accadevano sorprese: i Fotoni con più energia, Azzurri, Verdi e Gialli, si scontravano con l’aria e venivano sbalzati tutti in giro, perdevano la strada e non potevano più arrivare sulla Luna. I Beppefotini invece, più cicciotti, riuscivano a penetrare negli strati d’aria scivolando come con un surf, e continuavano così il loro viaggio verso la Luna con tutta la loro luce rossa.
Ed ecco allora il grande spettacolo: su tutto il panorama lunare si stese un chiarore di fuoco come non si era mai visto.

E il nostro amico Beppefotino? Be’, anche lui, come i suoi fratelli rossi, una volta raggiunta la Luna si voltò ancora verso la Terra. In un secondo e mezzo fu di nuovo tra noi. Avevamo gli occhi ben aperti e fummo pronti a catturarlo con le nostre pupille.

E fu così che Beppefotino, nato dieci milioni di anni fa nel centro del Sole, dopo il suo straordinario viaggio si depositò infine nei nostri occhi e nella nostra memoria a farci ricordare per sempre il magico spettacolo della Luna Rossa.

W BEPPEFOTINO!

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a cura di Enzo Bellettato, dell’Associazioni Astrofili di Rovigo

 

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