Arriva l’estate. Affrontiamola in sicurezza

Il Pediatra di famiglia propone 8 regole d’oro per affrontare bene la vita all’aria aperta

1. Proteggere i bambini dalla eccessiva esposizione solare
con l’uso costante e ripetuto di creme a fattore di protezione alta, almeno SPF 30, meglio se resistenti all’acqua. Nei bimbi sotto i tre anni che hanno la cute molto delicata e sottile e nei soggetti con pelle a tendenza atopica, meglio la protezione a fattore SPF 50.

I vestiti rappresentano una buona difesa, ci sono capi studiati per la protezione solare con filtri o tessuti speciali. E’ bene ricordare di applicare la crema almeno ogni due ore, soprattutto se il bambino suda molto. E’ stato calcolato che l’80 % della esposizione solare nella vita avviene nei primi 20 anni di vita, e questo spiega perché dobbiamo essere attenti a ridurla il più possibile : una buona protezione dal sole durante l’infanzia costituisce un’ottima forma di prevenzione contro i tumori della pelle nell’età adulta. Evitare l’esposizione nelle ore di maggiore irraggiamento (tra le 11 e le 16).

I lattanti sotto i sei mesi non debbono essere tenuti sotto la luce diretta solare, ma protetti da un ombrello o in passeggino. Particolare attenzione ai soggetti con fototipo chiaro, al numero di nei, alla familiarità per melanoma. Per la protezione degli occhi indossare cappello con visiera o se si prevede esposizione prolungata occhiali da sole con lenti protettive dai raggi UV.

2. Assicurarsi che il bambino assuma una adeguata quantità di acqua,  per garantire la idratazione prima di fare  giocare i bambini all’aperto nelle giornate più calde
se l’attività fisica si prolunga oltre un’ora, è opportuno somministrare bevande contenenti zuccheri e sali minerali, in particolare se il clima è molto umido

3. Ricordiamo di prevenire le punture di insetti: 
L’estate è il momento delle zanzare, che oggi pungono non solo durante la notte. Attenzione anche ad api, zecche e acari. Le zecche, che possono essere responsabili di malattie trasmissibili all’uomo, si possono incontrare specie camminando nei boschi delle nostre meravigliose montagne, per cui è utile indossare pantaloni lunghi e calzature alte. Attenzione ai ristagni di acqua vicino ai luoghi dove giocano i bambini, che vanno comunque protetti con dei repellenti per insetti adatti alla loro età. Repellenti: diciamo subito che quelli di sintesi (chimici) sono di dimostrata efficacia.

L’Istituto Superiore di Sanità ne sconsiglia l’uso sotto i 2 anni per i possibili effetti tossici. Un buon consiglio per i piccoli è di utilizzarli sui vestiti. Oltre tale età, utili lozioni/gel a base di icaridina a concentrazioni del 10% (Autan®), il Deet a concetrazioni entro il 20% va bene alle nostre latitudini, e la permetrina su indumenti e zanzariere, va bene nelle aree endemiche per malaria. Fra i repellenti naturali di estrazione vegetale, efficace il citriodiol (PMD), derivato da eucalipto. Ci sono poi prodotti a base di essenze naturali come citronella, geranio, lavanda, la cui durata d’azione è limitata, protezione bassa e che non sono presidi medico-chirurgici ma solo cosmetici.

Non applicate il repellente sulle mani dei piccoli ed evitate la zona intorno agli occhi e alla bocca.

4. Ricordiamo che l’ambiente umido favorisce la diffusione di germi.
L’estate è il momento delle piscine, del mare e dei giochi d’acqua. Oltre alle usuali norme di sicurezza che impongono di sorvegliare sempre i bambini che si trovano in prossimità dell’acqua (anche bassa) dobbiamo ricordare che l’ambiente umido favorisce la diffusione di germi. I bambini molto piccoli, proprio per il fatto di portare il pannolino, possono facilmente trasmettersi l’un l’altro dei germi, che passano attraverso la condivisione dell’acqua delle piscine. La clorazione dell’acqua, anche bene eseguita, non sempre è sufficiente ad impedire il passaggio di germi patogeni.

Meglio quindi evitare ai bambini piccolissimi l’uso di piscine comuni, e disinfettare bene le piccole piscine di uso domestico, che vanno sempre svuotate dopo l’uso, anche per motivi di sicurezza. Nei bambini più grandi, così come negli adulti, il periodo estivo favorisce l’insorgenza delle otiti esterne. Il ristagno d’acqua nell’orecchio crea un ambiente ideale per la crescita di germi: per prevenire le infezioni controlliamo sempre che i bambini si asciughino le orecchie, evitando l’uso di bastoncini cotonati, e, se frequentano spesso piscine o giochi acquatici, pulire il condotto dopo il bagno con una soluzione lievemente acida (anche acqua e aceto possono andare bene).

5.  Precauzioni In montagna. 
Altitudini superiori a 2000 metri non sono consigliabili per un lattante. L’alta quota determina irritabilità, inappetenza e disturbi del sonno. Il problema si pone soprattutto nell’utilizzo di impianti di risalita per la velocità di salita o di discesa: in sostanza, le variazioni brusche di quota possono dare problemi di compensazione della pressione fra l’orecchio medio e l’esterno, con conseguente trauma sul timpano.

6.  Non lasciamo che i bambini si annoino  
Durante l’estate la grande disponibilità di tempo spesso contrasta con le scarse opportunità dovute alla vita di città. Meglio creare un programma di impegni e attività, ad esempio sul calendario, che creerà un’ attesa e per cui i bambini si possono preparare, stimolando così la loro immaginazione. Cercate di impiegare il loro tempo facendovi aiutare durante la giornata in piccoli compiti, e tenete a disposizione materiali che possono usare in attività creative ( cartone, colori, forbici) oltre a tanti libri da leggere nelle giornate in cui non è possibile uscire.

7.  Attenzione alle infezioni da alimenti.   
Nel periodo estivo i germi crescono meglio per le alte temperature. E’ più che mai importante ricordarsi di lavarsi bene le mani prima di manipolare gli alimenti. Carne, pesce e uova devono essere preparate su piani separati dalle verdure e, cotti ad alte temperature subito prima di essere serviti. Le superfici della cucina devono essere accuratamente disinfettate con soluzioni clorate.

Evitate di dare ai bambini alimenti più a rischio quali carni poco cotte o alimenti preparati in anticipo e conservati in frigorifero insieme ad alimenti crudi.

8.  In viaggio con i bimbi   
Auto: il problema piu’ fastidioso è la cinetosi cioè quell’insieme di disturbi che colpiscono durante i viaggi tipo nausea, vomito, vertigini, pallore, sudorazione fredda dovuti alle sollecitazioni provocate dal mezzo in movimento. Fate soste frequenti per permettere ai bimbi di muoversi e distrarsi, fate mangiare un pasto leggero prima della partenza, portate snack tipo crackers, fette biscottate, biscotti secchi, non fate leggere in viaggio; possono essere utili rimedi naturali a base di zenzero o farmaci della categoria degli antistaminici , uno dei piu’ usati è il dimenidrato ( Xamamina ®  Travelgum ® ) a partire dai 2 anni d’età .

Fate soste ogni 2-3 ore per permettere ai bimbi di muoversi e scaricare le energie, prima di partire fornitevi di giochi e libri per passare il tempo, usate l’aria condizionata evitando temperature glaciali, non lasciate i bimbi da soli nelle aree di servizio né in auto al sole .Raccomando cinture di sicurezza sempre allacciate (sia gli adulti che i bambini piu’ grandicelli anche sul sedile posteriore e anche se protestano ), con seggiolini omologati secondo le norme del Codice della strada .

Bicicletta: voglio spendere qualche consiglio su questo diffusissimo mezzo usato per muoversi specie qui in pianura . La bici è un mezzo economico, silenzioso, non inquinante e contribuisce a ridurre il traffico. I bimbi devono usare il casco di protezione sia se vanno da soli che quando sono trasportati nel seggiolino , ci sono caschi a partire da una circonferenza di 46 cm., ( riferibile ad 1 anno di circa ). I seggiolini devono riportare l’omologazione ( UNI ENI4344: 2005). L’età minima per essere trasportato è 9 mesi e il limite massimo è 8 anni.

Aereo: male alle orecchie e jet-lag. La causa dell’otalgia è dovuta alle variazioni di pressione repentine tipiche del volo , specie se è presente un infezione delle vie respiratorie o un’infiammazione dell’orecchio. Fate bere o date da succhiare il ciuccio nella fase di decollo e atterraggio. Il jet lag è il malessere che si avverte dopo aver cambiato rapidamente fuso orario. Arrivati a destinazione mettete i bimbi a letto e adottate l’orario dei pasti secondo l’ora locale.

 a cura del dottor Antonio Caserta Pediatra di Famiglia

Antonio-Caserta

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