Sano come un pesce!
Quando cominciare a mangiare il pesce
Il pesce può essere introdotto nell’alimentazione del nostro bambino dal sesto mese di vita circa tre volte a settimana a svezzamento avviato (si parte con alimenti solidi come cereali, frutta, verdura), inizialmente sotto forma di omogeneizzato, poi unito alla pappa e infine come secondo possibilmente fresco.
Da un punto di vista nutrizionale e organolettico consiglio di cominciare con la sogliola, il merluzzo, la platessa e il nasello. Il pesce azzurro ha un maggior contenuto di grassi e vitamina D ma ha un sapore più deciso e intenso gradito, solitamente, dai bambini più grandi.
L’odore e il sapore non aiutano l’avvicinamento del bambino a questo alimento ed è necessaria la pazienza del genitore. In età pediatrica (e anche oltre l’adolescenza) l’assunzione raccomandata di pesce è di MINIMO 3 volte a settimana.
Come cucinare il pesce
Il modo di cucinare il pesce influenza il gusto del bambino; vanno benissimo le cotture al forno, al cartoccio, alla griglia e lessato ma il pesce gratinato o impanato è il più gradito (evitare assolutamente quello confezionato ricco di conservanti e olio scadente).
Consigli
• Attenzione al sushi: il pesce crudo può essere infestato da un parassita (l’anisakis) che se ingerito può causare vomito febbre e dolori gastrici (unica soluzione l’intervento chirurgico urgente). Il congelamento così come la cottura uccide il parassita. Nei ristoranti che presentano pesce crudo, proprio per scongiurare il rischio, spesso hanno pesce congelato (per almeno 24 ore). Ma ai bambini è meglio far mangiare il pesce sempre cotto.
• Evitare il pesce in scatola perché vi è aggiunto il sale per favorire una lunga conservazione e perché può avere una percentuale maggiore di nichel, che potrebbe creare reazioni allergiche. Se è impossibile usare il prodotto fresco, meglio un prodotto sotto vetro o congelato!
• I pesci di grosse dimensioni (pesce spada, tonno) possono “accumulare” sostanze tossiche (mercurio) quindi è meglio consumarne non più di due porzioni a settimana e alternarlo con altri tipi di pesce (spigola, dentice, sgombri, sarde, orate, cefali).
Pesce pescato o di allevamento?
“Nutrizionalmente” parlando la principale differenza sta nella composizione qualitativa dei grassi, caratterizzata da una minore quantità, nel pesce d’allevamento, di Omega 3.
Tutti i pesci forniscono ai nostri bambini preziosi nutrienti come le vitamine: • del gruppo B utili per il benessere della pelle, unghie, capelli e occhi; per il corretto assorbimento del ferro e la produzione di anticorpi; • del gruppo K importanti per la coagulazione del sangue e per la salute delle ossa
• del gruppo D indispensabili per rinforzare le ossa dei bambini.
Il pesce è una fonte di sali minerali come ferro, rame, selenio e iodio, quest’ultimo importante per il buon funzionamento della tiroide, una ghiandola situata alla base del collo, fondamentale per una buona crescita.
I pesci più grassi hanno un contenuto di grassi inferiore, circa il 20 per cento, rispetto a quello della carne. Tradotto significa che basterebbe consumare una volta di più pesce per poterci permettere uno “sgarro” in più! Ma non solo. Visto che le fibre muscolari del pesce sono più “corte” rispetto a quelle degli animali terrestri e contengono meno tessuto connettivo e meno collagene, la loro carne risulta più tenera e digeribile adatta all’alimentazione dei bambini.
“Mangiare pesce fa diventare più intelligenti e fa aumentare la memoria” sono due credenze diffuse; non esiste nessun cibo in grado di “donarci” intelligenza ma di vero c’è che il pesce fa bene al buon funzionamento del sistema nervoso perché contiene il fosforo e il Dha e, numerosi studi dimostrano che una carenza di Dha e di ferro corrisponde con un minor quoziente intellettivo e minori capacità di performance.
A rendere però eccezionale il pesce ci pensano anche i tanto infamati grassi definiti secondo il linguaggio biochimico “Omega-3” contenuti soprattutto in sardine, alici, tonno, sgombro, salmone. Questi grassi particolari mantengono elastiche le membrane delle cellule e hanno una funzione di prevenzione contro le malattie cardiovascolari. La quantità giornaliera necessaria (circa 1-1,5 grammi al giorno) viene soddisfatta mangiando pesce due volte alla settimana. I due omega 3 più “famosi” sono l’acido eicosapentaenoico (EPA) e il docosaesaenoico (DHA) che servono per lo sviluppo neurologico. È proprio per questa proprietà che il pesce è molto consigliato alle donne in gravidanza, in allattamento, nella prima infanzia e ai bambini.
a cura della dottoressa Erica Finotti Biologa Nutrizionista Segretario dell’Associazione Italiana Nutrizionisti