Bambini e talento

Quando si parla di talenti si pensa sempre a quelli logico-matematici, artistici, musicali o sportivi. Esistono solo questi o ci sono, invece, altre abilità da valorizzare nei bambini?

Da tempo sappiamo che non esiste un’unica intelligenza: le capacità dei bambini e delle bambine sono tante e diverse. Alcuni, per esempio, hanno un particolare talento nelle relazioni con gli altri, fanno amicizia facilmente, sono ottimi mediatori in caso di conflitto e sanno organizzare un gruppo. Anche queste sono doti da riconoscere, curare e valorizzare.

Seguire i figli, ascoltarli, osservarne gli interessi e le inclinazioni anche quando giocano, disegnano o fanno sport è il primo passo per riconoscere le loro inclinazioni. Ma non solo.

Conta anche il dialogo con gli insegnanti che, in classe, hanno un osservatorio privilegiato e possono confrontare le loro impressioni con quelle della famiglia. Infine, è utile anche offrire ai figli esperienze diverse: non è sbagliato che un bambino segua un corso di recitazione e, l’anno dopo, uno di pittura. Oppure che cominci a praticare judo e, in seguito, passi a uno sport di squadra. Ricevere stimoli diversi quando si sta crescendo aiuta a conoscere meglio sè stessi e a scoprire, via via, cosa riesce meglio. ballerineIl rischio però a volte è che i genitori, vedano talenti anche dove non ce ne sono, soprattutto quando mamma o papà proiettano sui figli i loro sogni infantili o le loro personali passioni. C’è, per esempio, chi insiste per il corso di pianoforte perchè quand’era piccolo avrebbe tanto voluto suonare uno strumento. O chi lo iscrive a calcio perchè è un super tifoso e sogna di allevare il campione.

Questo è proprio ciò che bisogna evitare, perchè tali comportamenti fanno soffrire i figli e ne soffocano le reali abilità. E’ importante fare attenzione ad alcuni accorgimenti per evitare che momenti che dovrebbero essere dedicati al divertimento possano diventare fonte di stress. Prima di tutto è fondamentale che le attività siano scelte dai bambini e non da noi genitori. Non dobbiamo riversare sui nostri figli i nostri desideri e i nostri sogni, ma dobbiamo lasciarli liberi di rincorrere le loro passioni, se vogliamo che possano scoprire i loro talenti e farli fruttare.

atleticaOggigiorno sono numerose le proposte extrascolastiche rivolte ai nostri bambini. Attività sportive, corsi di lingua straniera, danza, musica e chi più ne ha, più ne metta. Ormai i bambini hanno un agenda ricca di impegni, tanto quanto gli adulti. E’ difficile riconoscere e distinguere sin dalla primissima età tra passione o semplice curiosità. Un conto è proporre loro un’attività extrascolastica che li aiuti a scoprire le loro inclinazioni, altra cosa, invece, è iperstimolarli, riempirli di impegni o trattarli da grandi, anche se dovessero rilevare capacità fuori dal comune.
E’ importante osservarli e ascoltarli, per cogliere le loro doti e i loro punti di forza. Lasciamoli inoltre sperimentare, senza paura che possano “fallire” o non riuscire. L’esperienza è ciò che più di tutto aiuta il bambino a conoscere se stesso e le proprie attitudini. Se da un lato però è giusto lasciar scegliere ai bambini quali passioni coltivare, dall’altro è altrettanto importante spiegare loro l’importanza del rispettare gli impegni presi, concordando magari con loro sin dall’inizio, un lasso di tempo in cui l’attività dovrà essere praticata, prima di poter scegliere di lasciarla.

Insomma nel scegliere e guidare i nostri bambini ricordiamoci sempre: no allo stress e sì al gioco, agli amici, ad un’alimentazione equilibrata e al riposo.

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a cura di Anna Segato
Psicologa dell’Età Evolutiva

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