Infezioni respiratorie ricorrenti: si corre ai ripari

Visita di controllo per la piccola Clara di 2 mesi. Conosco già la famiglia perchè anche il fratellino maggiore Martino di 3 anni è un mio paziente. La loro mamma è molto preoccupata per i continui raffreddori del più grande che non danno tregua da quando ha iniziato l’asilo. La ricevo nel mio studio e cerco di rassicurarla….

Mamma: “Dottoressa sono molto preoccupata! Non vorrei che Clara si prendesse il raffreddore da Martino che continua ad avere il naso che gocciola e qualche colpo di tosse. E pure lui, poverino, mi sembra così debilitato, sopraffatto dai virus… al primo colpo di vento… ZAACK febbre, otite, bronchite!”

Dottoressa: “Capisco, è difficile vederli star male e diventa complicato organizzare la quotidianità. Clara, però, è allattata al seno e questo è un grandissimo aiuto per il suo sistema immunitario perché, oltre a passarle alcuni anticorpi, il suo latte fornisce anche altri micronutrienti con azioni anti-infettive e che modulano la risposta nei confronti di virus e batteri. Sarebbe auspicabile proseguirlo almeno fino ai 2 anni come ha fatto con Martino.”

Mamma: “Chissà che ripaghi la fatica! Effettivamente Martino, prima di questo autunno, avrà avuto la febbre 1 o 2 volte ed i raffreddori sono passati senza troppi problemi. Senta, ho anche letto che il fumo fa male, ma se fumiamo fuori, dice che sia un problema?!”

Dottoressa: “Purtroppo sì! Deve sapere che dai nostri polmoni continuiamo ad eliminare sostanze nocive anche per ore dopo aver finito la sigaretta; inoltre, una parte di queste sostanze rimane attaccata ai vestiti che indossiamo! I vostri bimbi lo inalano e questo indebolisce le difese dell’apparato respiratorio nei confronti dei germi e aumenta le probabilità che sviluppino asma e allergie.”

Mamma: “Ho capito. Faremo più attenzione. Martino e Clara sono la nostra gioia! E dovrebbe vedere Martino con Clara: appena entra in casa dall’asilo la va ad accarezzare e la bacia sulle manine. Pensi che se deve tossire si mette sempre la mano davanti alla bocca per non farla ammalare. Mi sono così raccomandata!”

Dottoressa: “… (respiro profondo) Che dolci! Sa cosa potrebbe suggerire a Martino per ridurre i suoi raffreddori (e quelli di Clara)? a lavarsi spesso le mani, basta un detergente comune. Un’altra ottima pratica è quella di usare gel disinfettanti quando siete fuori casa. Questo è valido ancor di più quando rientra dall’asilo prima di giocare con Clara. Quando tossisce o ha uno starnuto può coprirsi la bocca con il gomito, così sulle mani arrivano meno virus e batteri, che poi verrebbero trasferiti su tutti gli oggetti che tocca e naturalmente anche su Clara!”

Mamma: “Sa, ho capito tutto quello che mi ha spiegato finora; immagino siano le cose più importanti da fare. Ma dottoressa, non c’è proprio qualche fialetta, delle vitamine, dei vaccini, qualcosa di naturale o dei prodotti omeopatici? Ne ho sentito parlare dalle mie amiche e qualcuna si è trovata bene. Non vorrei dovergli dare ancora l’antibiotico”

Dottoressa: “I suggerimenti che le ho dato sono i sistemi più efficaci a prevenire e a curare i raffreddori. C’è però anche una dieta sana, con frutta e verdura di stagione che apportano tutte le vitamine di cui il suo Martino ha bisogno. Per invogliarlo può fargli delle colorate centrifughe con le arance ed il kiwi (ricchi di vitamina C). Se poi vogliamo aggiungere qualcosa per ridurre il numero di infezioni delle vie respiratorie possiamo usare i cosiddetti immunostimolanti. Alcuni di questi sono formati da frammenti di batteri (lisati, frazioni ribosomiali), altri sono molecole di sintesi (pidotimod): agiscono su varie cellule del sistema immunitario migliorando la risposta nel momento in cui incontrano i patogeni. Tenga presente che la maggior parte delle infezioni respiratorie, a quell’età, sono di origine virale e non necessitano di terapia antibiotica.”

Mamma: “E qualcosa di “naturale”?

Dottoressa: “Potrei suggerirle qualche fitoterapico, cioè un prodotto con estratti vegetali. In età pediatrica la pianta più studiata è l’echinacea. Agisce in modo simile ai prodotti precedenti purché il preparato ne contenga una quantità adeguata facendo riferimento a quanto riportato nella Farmacopea. Può parlarne col papà e poi valutiamo insieme quello che più si adatta a Martino.”

Mamma: “Grazie dottoressa, ora ho le idee più chiare e mi sento più preparata e tranquilla nell’affrontare l’inverno di “asiliti”.

Maria-SIlvia-Greggio

 

 

a cura della Dottoressa
Maria Silvia Greggio
Pediatra

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