Guido Marangoni: Una storia di calzini spaiati, cromosomi rubati e buone notizie
Intervista a Guido Marangoni
Guido Marangoni è un ingegnere informatico padovano che per passione fa anche il comico. Marito di Daniela, è papà di tre splendide ragazze Marta, Francesca e Anna. Il suo primo libro è già un successo editoriale.
Si intitola “Anna che sorride alla pioggia. Storie di calzini spaiati e cromosomi rubati”
Edito dalla Sperling&Kupfer, racconta della famiglia Marangoni e soprattutto dell’arrivo di Anna, l’ultimogenita. Anna ha la sindrome di Down. La disabilità non è mai una buona notizia, ma può essere un’occasione per ripartire incontrando la propria fragilità e riscoprendo di essere felici.
“Un’ora dopo aver letto l’esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. ‘È un maschio, me lo sento!’. Perché dopo due meravigliose figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po’ le parti. A Daniela, invece, l’ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana…
Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: ‘Si tratta della trisomia 21’, io capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. ‘È maschio o femmina?’, chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l’unica cosa che contava davvero era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia..
Che cosa intendi quando scrivi che tua moglie Daniela era pronta?
Quando il medico pronunciò la parola Trisomia 21, la mia mente non riuscì a spostarsi oltre quella parola. Mia moglie, invece, si dimostrò capace di andare oltre, per incontrare la persona che stava entrando nelle nostre vite.
Ecco la buona notizia: è nostra figlia Anna, non la sindrome di down. Mia moglie Daniela, come in molte altre occasioni, mi ha riportato alla potenza ed alla bellezza dell’incontro con un figlio.
Come è nato il libro? Nel 2015, in occasione della giornata mondiale della Comunicazione sociale, papa Francesco aveva detto che dobbiamo imparare a raccontare storie buone. Che le famiglie di bimbi con disabilità hanno molto di bello da dire al mondo e che soprattutto possono diventare uno stimolo ad aprirsi, a condividere, a comunicare in modo inclusivo. Quell’invito è stato per me decisivo. Così è nata la pagina Facebook “Buone notizie secondo Anna”. L’idea era quella di parlare di disabilità rovesciando la prospettiva. Usando il punto di vista di Anna.
Così la quotidianità anche banale di una famiglia padovana è diventata occasione per sorridere e far sorridere. Non significa banalizzare il problema della disabilità o ridicolizzarlo, ma scegliere la formula più leggera, sensibile e profonda, dell’ironia, per abitare quel luogo di imbarazzo che è da sempre la disabilità, sia essa esplicita, come la sindrome di Down, o implicita, come lo sono i limiti che ogni uomo ha.
La pagina facebook ha avuto da subito così tanto seguito (oggi conta oltre 36 mila e 700 contatti) che l’idea del libro mi è stata suggerita da alcune case editrici. Ho accolto la sfida, perché in fondo di scrivere un libro avevo il desiderio da quando avevo 10 anni.
Per chi legge il libro, però, l’impressione è che tu abbia parlato di molto altro oltre che disabilità? Per scrivere il libro ho rivissuto insieme a mia moglie Daniela ogni istante della nostra nuova vita insieme come coppia, come famiglia e soprattutto con Anna. E di pagina in pagina, mi rendevo conto che la disabilità di nostra figlia diventava un pretesto per parlare d’altro: del nostro essere famiglia, dell’importanza dell’ironia, del sospendere ogni forma di giudizio, della gratitudine nei confronti della vita. Per ridere delle nostre normo-certezze, uscire allo scoperto, imparare a mettersi nei panni dell’altro per incontrarlo davvero.
Scrivi che la vita non è sempre tramonti mozzafiato, ma è fatta talvolta di percorsi obbligati e luoghi poco piacevoli…come li vivi quei momenti? Rimanendo esattamente dove sono, in quella zona di difficoltà e di fragilità, che da sempre il mondo ci ha insegnato ad evitare e a nascondere. Ho imparato a farlo con leggerezza, senza prendermi troppo sul serio, usando l’ironia. Ho superato così il cruccio della balbuzie che mi ha reso la vita al liceo e all’università davvero difficile. Ho scoperto che, diversamente da come crediamo, gli altri trovano più facile entrare in relazione con noi e accoglierci quando ci mostriamo per quello che siamo, senza finzioni.
Non hai mai paura?
Nella mia esperienza di vita ho incontrato così tante persone straordinarie che non ho motivo di dubitare che sarà così anche per mia figlia Anna. E’ certo che non posso controllare il futuro e se mi incaponissi a farlo, probabilmente vivrei nella più buia delle paure. La paura nasce proprio quando vogliamo nascondere la nostra fragilità per non prestare il fianco. Ebbene, tutte le volte che ho accolto la mia fragilità, la mia paura, il mio limite senza giudizi, la paura è sparita. E mi sono ritrovato più coraggioso e più forte di prima.
a cura di F. Micol Andreasi, giornalista
VENERDI 15 DICEMBRE H 21 c/o Hotel Petrarca – Boara Pisani (Pd)
Presentazione del libro “Anna che sorride alla pioggia” ed intervista a Guido Marangoni. Incontro a cura dell’Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Boara Pisani in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Solesino-Stanghella.