Una questione di relazione. L’allattamento al seno
La mamma deve fidarsi delle proprie capacità ed essere consapevole che è lei la miglior persona che può prendersi cura del suo bambino!
Allattare al seno è una scelta! Lo dico sempre ai corsi di accompagnamento alla nascita. Allattare è decidere di dedicare i primi mesi di vita del bambino ad un nutrimento biochimico, affettivo, energetico, educativo e spirituale, non è un semplice apporto calorico.
Ma una scelta importante, ponderata che ha bisogno di preparazione e supporto.
Allattare è un impegno, un dispendio di energie e una fatica per mamma e bambino.
Un bimbo appena nato deve imparare ad usare 16 muscoli che non ha mai utilizzato nei suoi nove mesi di vita, assumere un attacco corretto e interpretare i segnali di fame. La mamma
deve prima di tutto f idarsi delle sue capacità e competenze nell’accudimento del suo bimbo, portare tanta pazienza i primi giorni, superare fastidi e piccoli doloretti, osservare il suo bimbo, lasciarsi guidare da lui.
Chi me lo fa fare? Direte voi.
È importante che le mamme sappiano che sono davanti ad una sfida impegnativa, almeno per i primi 40 giorni, poi la strada è in discesa. Ma soprattutto l’allattamento al seno è un’avventura meravigliosa!
Quali sono i vantaggi?
Allattare al seno è vantaggioso per mamma e bebé:
1) attraverso il latte materno si passano al bimbo i propri anticorpi delle malattie passate ed in corso (quindi è possibile allattare durante l’influenza, la febbre e il raffreddore)
2) il latte materno è digeribile e specie specifico, quindi è fatto per quel bambino lì in questo momento storico (Non esiste intolleranza al latte materno ed è per questo che i bambini allattati al seno lo richiedono più spesso, perché lo digeriscono subito!)
3) il latte materno è sempre disponibile gratuito e sterile. Oltre che da nutrimento funge anche da calmante perché nel latte passano le endorfine (ormoni della felicità) che calmano il bimbo nei risvegli notturni, quando i dentini cominciano a fare male e nelle visite in ospedale.
4) allattare al seno facilita la relazione mamma bambino: il bambino per il primo anno non sa di essere un individuo separato dalla mamma, tutta la sua vita è stata vissuta nell’utero materno
cullato dal battito cardiaco materno, galleggiando in un liquido caldo in continuo movimento “sentendo” tutto quello che sente la mamma. Trovarsi di punto in bianco da solo in un lettino lo spaventa da morire e solo al seno può recuperare il suo habitat!
Prendersi cura di un bimbo è un lavoro difficile perché per la prima volta nella vita la sopravvivenza di un altro essere umano dipende da noi…
Quante domande ci facciamo 1.000 volte al minuto: avrà mangiato abbastanza? Il mio latte sarà abbastanza buono? L’ho coperto troppo? Avrà dormito bene? Avrà bisogno di più luce? Più stimoli?
Le mamme spesso si sentono smarrite e continuamente sotto esame da parenti amici e conoscenti. Per non sentirsi soli, per avere un punto di vista esterno slegato dalle tradizioni di famiglia che punta sulla prevenzione è importante farsi affiancare da un professionista dell’allattamento.
Ecco qualche mio piccolo consiglio
che potrebbe essere utile: Per i primi 40 giorni
1- buttiamo via la bilancia: per recuperare
il peso alla nascita ci vogliono almeno 10 giorni: un bambino che mangia, che fa la pipì (almeno sei pannolini bagnati al giorno) e uno di cacca (anche un giorno si e un giorno
no), che dorme almeno un paio d’ore di fila, che ha la pelle idratata, che comincia
a riempire le tutine..lo peseremo
una volta a settimana dal pediatra o in consultorio, sarà più che sufficiente!
2- buttiamo via l’orologio: il bambino
ha bisogno di un allattamento a richiesta per calibrare il sistema domanda- offerta, quindi anche 8-10 volte al giorno nel primo mese di vita, ma non sarà sempre così! Offrendogli
il seno tutte le volte che vorrà non ne
faremo un bambino viziato!
3- una mamma che allatta ho bisogno
di dormire, mangiare e bere (almeno
2 L al giorno) quindi in casa non deve fare altro! Tutti i parenti e amici di
buona volontà invece del regalo ci dedicheranno
un’ora di tempo per lavare
stirare e preparare il caffè agli
ospiti.
Ma soprattutto fidatevi di voi! Siete le
persone migliori che possono prendersi
cura del vostro bambino!
Non permettete a nessuno di farvi
dubitare delle vostre capacità: informatevi
ed ascoltate ma poi guardate il vostro bimbo e cominciate insieme questa meravigliosa avventura!
a cura dell’ostetrica Martina De Michele