Dove nascono le giostre… il museo di Bergantino
L’emozione di una giostra.
Era il 24 aprile del 1929, quando in occasione della fiera di San Giorgio, il santo patrono di Bergantino, nella piazza del paese rivierasco fu allestita la prima autopista.
Nonostante la crisi e la povertà, per salire sulla giostra c’era la coda. Una fila lunghissima di bambini, ma anche di adulti. Nessuno rinunciava all’emozione di una vertigine. Il successo di quei giorni fu l’inizio di un sogno quello del ‘Luna Park’.
Tutto ebbe inizio per la geniale intuizione di tre meccanici di biciclette di Bergantino: Umberto Bacchiega, Umberto Favalli e Albino Protti.
Al tempo riuscire ad incassare i soldi per un lavoro era molto difficile.
Quando andava bene, bisognava aspettare anche un anno intero. Fu allora che al Bacchiega ed al Favelli vennero in mente le giostre. Ne avevano viste diverse durante i soggiorni forzati fuori Italia a causa della guerra.
E la cosa che balzò immediatamente alla loro attenzione fu che chi vi saliva era obbligato a pagare in anticipo.
Alla scuola di Arti e Mestieri di Castelmassa appresero le nozioni essenziali di meccanica.
Poi cominciarono a disegnare e a progettare. Per comprare il materiale necessario si indebitarono enormemente. Come ogni grande impresa, anche la loro richiese una dose massiccia di coraggio, spirito di sacrificio e costanza.
I tre ne avevano in abbondanza e ne avevano molta anche le loro donne che vollero affiancarli.
A casa preparavano dolci e i biscotti da vendere alle fiere e con gli uomini si spostavano su quei carretti scomodi e lenti dentro cui trasportavano il Luna Park, di paese in paese, di fiera in fiera, finché la stagione concedeva loro ancora un qualche raggio tiepido di sole.
Bacchiega, Favalli, Protti avevano creato un mestiere con cui vivere dignitosamente.
E nel tempo furono in molti ad imitarli. Erano i “ giostrai”, i fabbricanti di sogni…
La loro intuizione cambiò la vita a molte famiglie della loro zona, che cominciarono a costruire e a portare in giro le giostre.
In un arco di tempo breve, Bergantino, Melara e Calto, con le loro aziende, divennero i pilastri del distretto industriale della giostra esteso a cinque province venete: Treviso, Padova, Vicenza, Verona e Rovigo, che da sole producono l’80% delle giostre di tutta Europa e gran parte di quelle esportate nel mondo.
Dalla prima autopista alla più sofisticata Big-bang, quanta strada è stata fatta!
E’ la strada di un’intera comunità, è la storia di tanti uomini e di tante donne sognatori e imprenditori.
A raccontarla sono le sale del Museo della giostra e dello spettacolo popolare di Bergantino. Proprio affacciato alla piazza, palazzo Strozzi raccoglie il fascino e la magia dello spettacolo viaggiante dalle prime fiere con gli scherzi delle maschere e più tardi deiburattini e poi delle giostre fino alla nascita dei Luna park.
L’allestimento accattivante e la ricchezza di testimonianze restituisce piena dignità ai tre giostrai di Bergantino da cui tutto, in Polesine, ebbe inizio.
a cura di Micol Andreasi