Polvere di stelle – Una favola per scoprire le stelle cadenti e un luogo per scrutarle

Erano le 5 del pomeriggio e Camilla era seduta fuori in giardino a giocare: amava riempire i suoi stampini a forma di tartaruga, pesce e sole con la terra bagnata.
Il tempo scorreva veloce in quel caldo pomeriggio estivo, quando un profumo delizioso
di burro e vaniglia attirò la sua attenzione: Camilla non ci pensò due volte, posò subito le formine e cominciò a correre verso la cucina.
“Dove pensi di andare signorina! Fila a lavarti le mani!” disse la nonna con tono mite.
In un secondo era già di ritorno.
Camilla si sedette davanti al forno osservando con attenzione: la torta al suo interno lievitava lentamente; sembrava morbida e soffice ed era decorata da una miriade di zuccherini colorati.
“A che ora torna il nonno?” chiese.
“Spero per ora di cena”.
Il nonno di Camilla faceva il marinaio e spesso stava fuori per lunghi periodi: giorni, settimane a volte mesi, ed era sempre una grande gioia quando tornava.
“Nonna, nonna, corri, lo vedo, sta arrivando” urlò improvvisamente, cominciando a saltare come una matta.
Nonno Carlo varcò la soglia della piccola casa e non fece nemmeno in tempo a posare la valigia che la piccola Camilla lo abbracciò, mentre la nonna, rimasta qualche passa più indietro, sorrideva.
Durante la cena il nonno raccontò tutte le avventure che aveva vissuto in nave: il mare in tempesta, la pesca notturna e anche la sera in cui vide un fantasma.
“Un fantasmaaaaa? E non hai avuto paura?”.
“Moltissima” rispose il nonno “ma dovevo essere solo molto stanco visto che i fantasmi non esistono!”.
“Nonno, ma è vero che di notte, quando è tutto buio, cadono le stelle?”.
Il nonno e la nonna si guardarono in silenzio e sorrisero…
E’ LA NOTTE DI SAN LORENZO “vieni con me”, disse lui “ti voglio raccontare una storia”.
Passeggiando lungo le strade deserte Camilla e il nonno arrivarono in un luogo particolarmente buio.
“Lo vedi quel gruppetto di stelle che sembrano una W? Quella è Cassiopea la regina etiope più vanitosa di tutta la storia, mentre quello a fianco, che ha la forma di una casetta è Cefeo, suo marito”.
“E questo con le stelle cadenti cosa c’entra?” chiese Camilla.
Il nonno si zittì e poi riprese.
“Devi sapere che per colpa della sua vanità il dio del mare Poseidone punì Cassiopea e volle sacrificare la figlia bellissima Andromeda, legandola ad una rupe e facendola divorare da un mostro marino”.
“Da un mostro? Uno di quelli grandi e brutti? E come finisce la storia?” chiese incuriosita.
“Finisce come tutte le belle storie: che arriva un bel giovanotto in groppa al suo cavallo e la salva”.
“Ma Andromeda e il suo fidanzato, come li riconosco nel cielo?”.
“Dalla W di Cassiopea scendi verso il basso. Le vedi le tre stelline in fila? Quella è Andromeda. Alla sua destra quattro stelle formano la costellazione del magnifico cavallo Pegaso e alla sua sinistra… c’è Perseo il fidanzato!”.
“Perseo…PERSEOO? Vuoi dire quello delle Perseidi? Quello che la maestra dice essere il punto da cui partono tutte le stelle cadenti la notte di San Lorenzo?”.
“Proprio lui! Se riesci a riconoscere i personaggi di questa storia, saprai come orientarti e saprai dove cercare le stelle cadenti”.
Camilla alzò gli occhi e scrutò il cielo; immaginò Perseo a cavallo di Pegaso mentre galoppava per salvare la sua amata e proprio in quel momento una stella cadente illuminò il buio. Camilla chiuse gli occhi, ci pensò un attimo ed espresse il suo desiderio. Poi li aprì e sorrise felice al nonno.

 

UN LUOGO PER SCRUTAR LE STELLE CON IL TELESCOPIO

A pochi chilometri dal centro cittadino di Rovigo, nella frazione di Sant’Apollinare c’è un luogo straordinario da cui è possibile osservare e scrutare meglio le stelle: è l‘Osservatorio astronomico. E’ lì che ogni storia, quella di Cassiopea, Andromeda, Perseo…, si trasforma in un angolo di cielo illuminato. E’ lì che si impara a leggere quell’angolino di cielo.

osservatorio-Astronomico

L’Osservatorio Astronomico “Vanni Bazzan

Dispone di:  • Telescopio in postazione fissa, composto da un riflettore newtroniano del diametro di 410 mm, focale 1900 mm, utilizzato per la fotografia astronomica e l’osservazione degli oggetti del cielo profondo (nebulose, galassie, ammassi ecc) e da un telescopio rifrattore del diametro di 205 mm, focale 2050 mm, utilizzato per l’osservazione di pianeti e Luna. • Montatura equatoriale con sistema di puntamento informatizzato FS2 ed inseguimento automatico degli oggetti celesti • Telescopio per l’osservazione del Sole, di diametro 60 mm, dotato di filtro per l’osservazione nella banda h-α ed etalon regolabile; • Radiotelescopio “Rovigo 1”, gestito in collaborazione con il 45° GRU; • Gravimetro di Kater, per il monitoraggio costante della forza di gravità; • Un Radiotelescopio per lo studio e l’analisi di oggetti della nostra Galassia nella finestra delle Onde Radio •  Altri telescopi portatili.

L’Osservatorio si trova in via Cappello Sinesio 12, località “Cà Rangon a Sant’Apollinare. Apre al pubblico: tutti i venerdì sera, dalle 21.00, con visita guidata senza bisogno di prenotazione; per gruppi e scuole, anche in orario diurno, per l’osservazione del Sole su prenotazione.

Sempre a Rovigo troviamo anche Il Planetario Civico “Claudio Tolomeo”
è un edificio didattico – museale all’ interno del quale vengono proiettate più di mille Stelle, Pianeti e Luna su una cupola di 6 metri di diametro. La struttura svolge un’intensa attività divulgativa e didattica riguardante l’astronomia e le scienze ad essa collegate. Nella sala di geologia si trova materiale interessante: rocce, fossili, cristalli e un particolare tipo di roccia meteoritica, unico ritrovato in tutta Italia, studiato dall’ Università di Padova nel 2014. Il Planetario è situato in frazione Roverdicrè, via Pozzato all’interno delle vecchie scuole elementari.

L’ Osservatorio e il Planetario sono gestiti dal Gruppo Astrofili Polesani. Comitato scientifico: Dr. Mattia Negrello e Dr. Ruben Farinelli Informazioni: 340 7149909 (Osservatorio) tel. 391 4762163 – 348 0921002 (Planetario) info@astrofilipolesani.net www.astrofilipolesani.net

 

 

sara_surico

 

 

 

Favola a cura di Sara Surico
Animatrice culturale e didattica
Turismo&Cultura

 

 

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