Il Lago delle fate

C’era una volta…

… un bellissimo lago, le cui acque diventavano più azzurre o più verdi a seconda dei raggi del sole che le montagne intorno lasciavano passare.

Si racconta che quel lago fosse incantato: di notte le fatine dai boschi attorno vi giungevano e si divertivano a giocare con l’acqua… Si diceva che se qualcuno fosse riuscito a scorgere anche una sola fatina, avrebbe potuto esprimere un desiderio, e quel desiderio si sarebbe avverato.

Sulle rive del lago sorgevano poche casette, e una di queste apparteneva alla famiglia di Matilde, una bimba che adorava quel posto perchè in quella casa ci tornava ogni volta che aveva qualche giorno di vacanza dalla scuola. Era la sua seconda casa, i suoi genitori l’avevano comprata poco dopo la sua nascita e lei la adorava! Poi, accanto c’era il lago con i suoi colori.

E le fate…quante volte prima di andare a dormire era rimasta sotto al portico di casa per vedere se riusciva a scorgere qualcosa, anche solo un piccolo movimento, ma non era mai riuscita a vedere niente, e ogni volta la mamma le diceva che quella delle fatine era una leggenda, soltanto un racconto degli abitanti del posto. Matilde, però, continuava a crederci. Era convinta che prima o poi sarebbe riuscita a vederle.

Quell’estate, a differenza delle altre, i nonni non sarebbero partiti per la vacanza al lago con la famiglia di Matilde, perchè la nonna era ammalata. La bimba era molto dispiaciuta, perchè la vacanza senza di loro non sarebbe stata la stessa. Matilde aveva intuito che la nonna non aveva una semplice influenza, ma qualcosa di più serio, lo aveva capito ascoltano le conversazioni di mamma e papà…

Quell’estate, a differenza delle altre, sembrava che i colori del lago, seppur meravigliosi, fossero più spenti, quasi più tristi.Matilde, giocava con le sue acque, e come sempre ogni sera cercava le fate. Ma le fate non comparivano mai… Una notte…la bimba si svegliò all’improvviso: non aveva male alla pancia, non aveva fatto brutti sogni, ma I suoi occhietti si erano aperti e non volevano più tornare a dormire. Decise di avvicinarsi alla finestra della sua camera per guardare un pochino il suo lago sotto le stelle, e ad un tratto…scorse un piccolo movimento, le sembrò di vedere qualche cerchio che si espandeva come quelli che creano le libellule quando si appoggiano sull’acqua. Poco dopo un fruscio e poi uno scintillio…

Matilde si stropicciò gli occhi, forse era il sonno che giocava brutti scherzi. All’improvviso le vide, tutte insieme: tante fatine che si rincorrevano, giocavano sull’acqua, raccoglievano gocce di rugiada dalle piante intorno, ridevano, facevano a gara per chi riusciva a formare il numero più grande di cerchi, dentro ai quali poi danzavano. Erano bellissime e colorate, e Matilde non osò neppure chiamare i suoi genitori per paura che le fate la sentissero e si nascondessero.

Dall’emozione era rimasta senza fiato. Ad un tratto si ricordò del desiderio, e il suo pensiero andò subito alla nonna: desiderava che la sua nonnina stesse bene. Poi la bimba si addormentò. Il giorno dopo raccontò a mamma e papà di aver visto le fatine. Ma gli adulti, si sa, sono increduli e così I genitori di Matilde non seppero fare di meglio che sorridere in modo un po’ distaccato…

Quello stesso giorno, nella casetta del lago squillò il telefono; era la nonna. Era inspiegabilmente guarita, pronta a fare le valigie per raggiungere Matilde e la sua famiglia, per trascorrere insieme le vacanze sul Lago delle Fate.

a cura di Chiara Converso

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