I giochi che fanno bene
Mentre le piazze si addobbano a festa, nell’intimità di ogni casa si accendono le luci dell’albero di Natale vengono allestiti i presepi e, i bambini cominciano a sognare. Sognano la notte più importante dell’anno, quella in cui 2016 anni fa nacque Gesù, ma anche quella in cui tutti i bambini buoni ricevono un dono. E tra i doni sognati dai bambini ci sono sempre i giocattoli. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Eppure sceglierne uno da regalare non è mai cosa facile o scontata. Non basta che corrisponda alla preferenza del bimbo, ma deve essere adatto al suo sviluppo. Lo dicono gli esperti. Nei primi 10 anni di vita, infatti, un bambino attraversa diverse fasi di sviluppo: quella sensoriale-motorio, quella cognitiva, quella sociale. Per ognuna di queste fasi ci sono giochi più e meno adatti.
E’ la pedagogista Claudia Fenzi, rodigina, a spiegarci come riconoscerli.
Dagli zero al primo anno, il bimbo impara a distinguere tra il sé e il mondo esterno. In questa fase sono da preferire giochi ripetitivi e di esplorazione.
a 2 anni
A due anni compiuti, quando comincia a fare i conti con la separazione dalla mamma, meglio regalare qualcosa che possa servire da oggetto transizionale, un pupazzo ad esempio.
a 3 anni
Dai 3, il bimbo ha bisogno di dare sfogo alla sua capacità immaginativa e di socializzazione e allora i giocattoli migliori sono i pentolini, le paste morbide, gli album colorati, i colori, le costruzioni.
tra i 4 e i 5 anni
Tra i 4 ed i 5 anni i bambini proiettano parte di loro stessi nel gioco. E’ la fase in cui si immedesimano negli adulti, ricostruiscono nella finzione ciò che hanno vissuto a scuola. Bene le bambole, gli attrezzi da meccanico, le piccole cucine, i laboratori da chimico.
da 6 a 10 anni
Dai 6 fino ai 10 il gioco più adatto è quello che favorisce la socialità. E’ nell’interazione con l’altro che il bimbo investe tutto se stesso. Sembra scontato ma una banale palla è un regalo Qualunque sia quello scelto, certo è che per la crescita di ogni piccolo il gi
oco è fondamentale.
“Lo è – spiega ancora la dottoressa Claudia Fenzi – perché permette al bimbo di imparare a conoscere il mondo esterno, a comprendere la realtà interna attraverso il contatto con le proprie emozioni e a trovare una mediazione tra questi due mondi, sviluppando un buon adattamento”.
Ecco perché i giochi concreti sono da preferire a quelli virtuali o videogiochi. Benché questi ultimi richiedano concentrazione e attenzione, in essi non c’è trasferibilità. “Significa – prosegue ancora la pedagogista – che ciò che imparo al gioco serve solo ai fini del gioco e non è trasferibile in altri campi”.
in negozio
Della stessa idea è Marco Terrestri, titolare del Pozzo Magico, libreria per ragazzi e negozio di giocattoli specializzato in Lego e giochi da tavolo. “Questa tipologia di gioco sa divertire i bambini di ogni età gli adulti insieme e soprattutto – precisa Marco – è utile per la socializzazione e per l’interiorizzazione di alcune semplici ma fondamentali regole, come il saper aspettare il proprio turno”.
Tra i titoli che vanno per perfetto in questa fasela maggiore nei giochi da tavolo: Nome in codice, Colt Express, Ticket to ride. Tra i Party-game più gettonati c’è Concept, dove i vocaboli si trasformano in simboli. Ma ci sono anche Timeline e Cortex, i cui temi sono rispettivamente la storia e la geografia. La straordinarietà di questi giochi sta nel fatto che non serve conoscere la materia, perché il percorso è costruito in modo da farla apprendere.
Provare per credere!
Le raccomandazioni degli esperti
• Se per il vostro bambino scegliete un videogame, verificatene prima i contenuti. Alcune classificazioni aiutano in questo senso, come la Pegi. Permette di capire per quale età è adatto. I contenuti interni sono inoltre segnalati da simboli.
• Il tempo di utilizzo di videogame o giochi virtuali non deve superare la mezzora al giorno per i bimbi di età inferiore agli 8 anni. Oltre quell’età è sufficiente un’ora. E’ seriamente sconsigliato il loro uso sotto i 3 anni.
• Per scegliere bene l’acquisto di un giocattolo, scegliete prima il negozio. Il ruolo del negoziante è fondamentale per orientarci.