Il vaccino – un atto d’amore e responsabilità sociale

Sono il dottor Antonio Caserta, un pediatra di famiglia che opera a Rovigo.
Mi interesso da anni di vaccini e con il mio intervento ho il piacere di prendere parte alla realizzazione di questa bella rivista dedicata ai piccoli.
Di seguito, cercherò di chiarire quali sono le motivazioni che possono convincere i genitori a vaccinare i propri gli e quali sono le paure che più spesso mi vengono sollevate.

Il dato storico.
Nell’ultimo secolo, senza i vaccini, saremmo ancora esposti a flagelli come il vaiolo, ormai scom-
parso, la poliomielite ed altre malattie ritenute “innocue” come morbillo o pertosse, che possono essere causa di gravi complicanze, danni permanenti se non di morte.

Come funziona.
E’ bene spiegare come funziona un vaccino, per capire che agisce in modo molto naturale, al contrario di altri farmaci, stimolando il nostro sistema immunitario cioè le nostre difese innate a reagire verso un agente infettivo e a ricordarlo cioè a sviluppare la memoria immunologica. Nel caso si verifichi un contagio, le nostre difese sono pronte, tramite gli anticorpi precedentemente prodotti, a reagire immediatamente in modo da neutralizzare l’agente infettante.
Un’altra cosa importante da sapere è che le vaccinazioni creano “l’immunità di gregge”. Che significa Mantenere elevate coperture vaccinali, cioè quante più persone sono vaccinate per una certa malattia in un certo periodo tem- porale, tanto più sarà difficile che quel ceppo possa cir- colare e trasmettersi. Questo è molto importante perché protegge dalle infezioni quelle persone che per vari motivi, o perché assumono farmaci immunosoppressori o per altri motivi clinici ,non possono vaccinarsi.

Ai genitori esitanti.
Circolano sui media e in particolare sul web, credenze errate e storie ansiogene, sulla pericolosità dei vaccini. Ora, tutta la comunità scientifica mondiale è concorde sul fatto che, nella valutazione fra i rischi in quanto farmaco può dare degli effetti collaterali e i benefici, siano di gran lunga preponderanti i benefici.
Questa valutazione rischio/beneficio è importante nel prendere una decisione, parlatene col vostro pediatra.
Un’altra considerazione importante da fare è che solo ap- parentemente le malattie per cui noi si vaccina sono scomparse. La cronaca recente ci riporta a due decessi, uno a Bologna di una neonata di 1 mese per pertosse, e in Spagna un bimbo di 6 anni non vaccinato, per difterite.

Meningite non siamo in allarme. 
I casi di meningite, che quasi quotidianamente vengono riportati in tv o sui giornali, non devono allarmare. L’andamento della meningite è costante da anni. In Veneto sono stati notificati 110 casi di meningite da meningococco in nove anni dal 2007 al 2015, circa 12 casi per anno.
Solo in Toscana negli ultimi due anni si è verificato un aumento di notifiche e le autorità sanitarie si sono mobiliate per vaccinare molte categorie di persone, non solo bambini.

In sintesi.
I vaccini sono estremamente sicuri, in quanto sono sottoposti a controlli di produzione molto accurati prima dell’immissione in commercio. Se ne valutano i possibili effetti collaterali con un’attenta attività di sorveglianza che in Veneto si chiama Canale Verde e che chiunque può consultare. Ogni giorno sono milioni le dosi somministrate.

I vaccini sono efficaci, si pensi al vaiolo che è scomparso grazie alle vaccinazioni. I vaccini rinforzano il sistema immunitario perché agiscono utilizzando i meccanismi di difesa naturale del nostro organismo.
I vaccini si effettuano nei primi mesi di vita per proteggere il prima possibile i bambini: gli anticorpi trasmessi dalla madre per via transplacentare durano solo un breve periodo, finito il quale il piccolo risulta esposto a numerosi agenti infettivi. Attendere che il piccolo cresca, come sovente i genitori mi riferiscono per giustificare la mancata adesione al primo invito, significa esporlo a possibili infezioni.

I vaccini non causano l’autismo
Questa è una delle falsità scientifiche che circola ancora sui media e risale ad uno studio del 1998, ormai universalmente screditato, che suggeriva legami fra questa malattia e il vaccino MPR (morbillo, parotite e rosolia). E’ assodato da numerosi e autorevoli studi clinici che non ci sono evidenze di tale relazione. Il medico che scrisse l’articolo era un certo Wakefield, inglese, fu radiato dall’ordine dei medici con l’accusa di frode per falsificazione .

Posso vaccinare un piccolo con molti vaccini contemporaneamente?
Certo, il nostro sistema di difesa si confronta ogni giorno con tantissimi germi fin dalla nascita e può sopportare tranquillamente lo stimolo immunitario creato dalla vaccinazione, mentre una malattia impegna molto più intensamente le nostre difese anche indebolendole per un periodo prolungato.

Ricevo tante telefonate, spesso la sera prima del giorno stabilito per la vaccinazione, di madri preoccupate perché il bambino ha la tosse o ha il “moccio” al naso o ha qualche scarica diarroica. Disturbi lievi come quelli descritti non compromettono la capacità dell’organismo di rispondere adeguatamente ai vaccini e non rappresentano ostacoli alla vaccinazione.
Al contrario, in caso di infezioni gravi con febbri elevate è necessario attendere la guarigione.

Concludo con una frase tratta dal libro del prof Burioni: “vaccinare è un grande segno d’amore nei confronti del proprio figlio, ma è anche un atto di responsabilità sociale, perché vaccinando rendiamo la nostra comunità più forte e soprattutto, proteggendo loro, proteggiamo anche i più deboli e i più sfortunati” .

Antonio Caserta, Pediatra di Famiglia

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