Al cospetto del Pelmo
Chi ha detto che la montagna d’inverno è solo per gli amanti dello sci alpino o nordico che sia? Ormai da molti anni anche l’escursionismo invernale ha preso piede grazie anche all’ausilio delle racchette da neve chiamate comunemente ciaspole o ciaspe.
Con questo attrezzo possiamo divertirci e camminare su sentieri innevati consentendoci di progredire anche con neve copiosa regalandoci una sensazione di galleggiamento sul manto bianco. Ovviamente ci sono percorsi per tutti i gusti e per tutte le difficoltà.
Se vogliamo provare questa esperienza con i bambini piccoli consigliamo di salire al Rifugio Città di Fiume al cospetto del monolite più famoso delle Dolomiti, il Monte Pelmo.
L’itinerario descritto è un ottimo compromesso che consente, anche ai principianti, di godere di uno splendido panorama sulle più famose cime dolomitiche: Monte Pelmo, Marmolada, Croda da Lago, Lastoi del Formin.
Il percorso è ben tracciato e consente di percorrerlo anche in scarponcini invernali e con possibilità di scendere con lo slittino, che renderà ancora più divertente e veloce la discesa, una gioia per i bambini.
ITINERARIO
L’itinerario consigliato parte dal parcheggio posto nei pressi della strada che dal Passo Staulanza (direzione Zoldo) e scende verso Selva di Cadore in corrispondenza del terzo tornante (attenzione a non saltarlo lungo la strada!). Dall’ampio parcheggio si imbocca il sentiero battuto (d’estate una strada sterrata), la salita non impegnativa ma costante sarà sempre dominata alla destra dal Monte Pelmo, che con i suoi 3168 m sovrasta tutta la zona in totale isolamento. Dopo i primi 30 minuti ci si trova in corrispondenza della Malga Fiorentina (1799m), una malga non più attiva da dove già si cominciano a vedere i primi meravigliosi scorci panoramici. Dalla malga si prosegue tenendo la destra, a poco a poco il bosco si dirada e il panorama si allarga sempre di più e dopo 30 minuti si arriva al Rifugio Città di Fiume. Il Rifugio, aperto nel fine settimana d’inverno offre la possibilità di pranzare assaporando i prodotti tipici bellunesi del suo gentile gestore Mario, in un contesto cordiale ed informale come solo i veri rifugi di montagna sanno dare. Un suggerimento: nelle stagioni poco nevose, soprattutto nella parte iniziale del percorso, è possibile trovare un fondo ghiacciato ed è pertanto consigliabile portarsi con sé i ramponcini da ghiaccio che offrono sicurezza e stabiltà sia in salita che in discesa.
IL MONTE PELMO
Il monte Pelmo è un massiccio imponente che chiude a nord la Val di Zoldo e si erge a cavallo tra la Val Fiorentina e la valle del Boite. È alto 3.168 m (recentemente riquotato 3159 m) ed è affiancato a ovest da un nucleo più basso ma non meno imponente (Pelmetto, 2990 m), separato dai canaloni della Fisura.
Il suo aspetto peculiare, rappresentato da due monoliti, è una caratteristica distintiva di questa montagna, conosciuta dai locali come “al caregon del Padreterno”, “il trono di Dio”, per l’ampio avvallamento del circo glaciale visibile dal suo lato orientale, che lo fa assomigliare a una sedia.
Molti non sanno che il monte Pelmo è stata la prima cima delle Dolomiti a essere scalata: il 19 settembre 1857 l’inglese John Ball raggiunse la vetta, passando attraverso quella che fu poi chiamata cengia di Ball. Era accompagnato da una guida locale che però non raggiunse la cima. Ball scrisse poi di aver scelto il Pelmo per la sua prima scalata perché gli era sembrato il più bello tra tutti i monti delle Dolomiti che aveva visto.
a cura di
Simone Papuzzi
Club Alpino Italiano
sezione di Rovigo