Fetonte a Crespino
Tra le tante passeggiate fuori porta, ma non troppo, che in autunno si possono fare, magari di domenica, ve ne consigliamo una a Crespino, solo 15 minuti in automobile da Rovigo. Noi abbiamo parcheggiato in prossimità della piazza principale e abbiamo avuto la fortuna di farci guidare alla scoperta del paese rivierasco dall’antica origine etrusca e poi romana, da
Giulia Ziviani, laureata in lingua e letteratura italiana, con una specializzazione in valorizzazione dei beni ambientali ed una grande passione per il suo territorio. Con lei, ci godiamo un tiepido pomeriggio di inizio autunno tra arte, storia e natura. E’ Giulia a raccontarci dell’unicità di questa piazza.
Crespino è situato in provincia di Rovigo sulla sponda sinistra del fiume Po.
Si raggiunge dalla SS 16 in direzione di Adria
Il Mito di Fetonte E’ infatti intitolata ad un personaggio mitologico, Fetonte appunto, la piazza principale del paese. Proprio lui. Il discolo figlio di Elio, che noncurante degli avvertimenti paterni, guidò il carro del Sole fino ad avvicinarsi troppo alla terra e bruciarla e ferì il cielo da cui ebbe origine la via Lattea. Fetonte si meritò la punizione di Zeus, che gli scagliò contro un fulmine e lo fece cadere dritto nel fiume Po, al tempo Eridano. Secondo le fonti antiche, Fetonte cadde proprio a Crespino. Le sue sorelle, le Eliadi, lo piansero sconsolate, fintanto che Zeus decise di porre fine a tanto strazio e le trasformò in pioppi e le loro lacrime divennero gocce d’ambra. Forse è per questo fatto che quel tratto di fiume Po che costeggia Crespino e conduce al Delta è noto agli archeologi come un tratto della famosa via dell’Ambra. Giulia Ziviani ci fa notare che persino lo stemma del Comune (circa 1800 abitanti) conserva memoria di questo fatto mitologico.
Piazza Fetonte è maestosa, elegante ed informale allo stesso tempo. Forse per questo è censita tra le piazze d’Italia di interesse cinematografica a Cinecittà. Molti registi di fama l’hanno scelta come set, l’ultimo in ordine di tempo è Vincenzo Ciampanelli per il film Baciami piccina.
Domina sul vasto spazio centrale la facciata della settecentesca chiesa intitolata ai Santi Martino e Severo, opera del ferrarese Angelo Santini. Di manifattura ferrarese sono le opere interne al luogo sacro. Degna di nota è la tela raffigurante la Madonna con il bambino di Benvenuto Tisi da Garofolo, e quiella dello Scarsellino con la Madonna del Rosario. Entrambi gli autori contribuirono a fare grande nel mondo l’arte ferrarese. Vale la pena ammirarle. Attenti però. La chiesa è aperta quasi esclusivamente durante gli orari della sante messe; di domenica la celebrazione è alle 10 in punto. Se capitate la prima domenica del mese la piazza ospita anche un suggestivo mercatino dell’antiquariato. E in quella domenica che il Museo dell’acqua è eccezionalmente aperto anche di mattina. Altrimenti è sempre aperto nei pomeriggi dei giorni festivi. A due passi dalla chiesa, sotto il porticato su cui si affaccia anche il palazzo municipale, Giulia ci indica l’ingresso del Museo, un unicum nel suo genere. Raccoglie oggetti della vita quotidiana della gente di fiume. C’è persino la ricostruzione in scala reale di un mulino. Organizzandosi è possibile fare anche una visita guidata. Dall’altra parte della piazza c’è la casa del carbonaro Vincenzo Carravieri. La Carboneria fu la prima pagina della storia nazionale per l’indipendenza e l’unità. E’ significativo trovarne traccia importante nel nostro Polesine.
Piazza del Pescatore Se capitate a Crespino all’ora di pranzo o di cena e un toast o un buon panino in un bar del centro non vi bastano, in piazza XX Settembre, 200 metri dal centro, c’è l’imbarazzo della scelta. Qui, posti uno accanto all’altro, ci sono due tra i migliori ristoranti del Polesine specializzati rispettivamente in carne ed in pesce. Il luogo che li ospita è una piazzetta di grande suggestione che nel suonome, è detta infatti anche Piazza del Pescatore, ricorda la vicenda del misero pescivendolo Giovanni Albieri, condannato e poi decapitato pubblicamente dal governo francese di Napoleone, perché ritenuto uno dei responsabili della sommossa di Crespino avvenuta il 20 ottobre del 1805. Una lapide sul muro di una casa ne riporta la memoria: “A ricordo di Giovanni Albieri, detto Veneri, decapitato in questa piazza il 14 ottobre 1806 per delitto di ribellione al governo francese”. Se pensate di mangiare in uno dei due ristoranti, vi consigliamo di prenotare. E se dopo aver mangiato, come fanno sempre i bambini, anche i vostri hanno voglia di correre, potete spostarvi verso l’argine del Po. Ci accompagna ancora Giulia.
Approdo Fetonte C’è un attracco per le barche, sempre intitolato a Fetonte, servito con tavoli e caminetti per il barbecue. La golena qui è larghissima e di una vegetazione lussureggiante da fare invidia al più creativo degli architetti paesaggisti. Si può correre, passeggiare, o rimanere seduti a godersi la pace del luogo, lo scorrere calmo dell’acqua del fiume Po, i riflessi della luce autunnale ed il crepitio di qualche foglia che staccandosi dagli alberi finisce tra le altre secche a colorare di arancione il verde del prato. Il nostro pomeriggio è finito, ma torneremo con la bicicletta per fare il tour dei capitelli delle frazioni del Comune dove Fetonte racconta ancora di sé.