Liberiamo i piedi dei nostri bambini

Il piede riveste un ruolo primario nel mantenimento della postura, dell’equilibrio e dell’organizzazione di attività motorie.
È una struttura molto complessa, composta da 26 ossa, 33 articolazioni, più di un centinaio di muscoli, tendini e legamenti e migliaia di terminazioni nervose.

Il piede è un organo propriocettivo, vale a dire che grazie al contatto con la superficie di appoggio riceve e invia informazioni al cervello, dove avviene un processo di integrazione ed elaborazione dei dati, insomma una sorta di grande computer centrale. Il cervello poi invia ciò che ha elaborato a organi esecutori, cioè i muscoli del piede, che così apprendono e sviluppano la capacità di adattarsi, riconoscere e mantenere la propria posizione ed infine, eseguire movimenti.

Tutti i bambini, quando iniziano a camminare sotto il peso del corpo hanno i piedi piatti, o meglio si appiattiscono e aderiscono completamente al suolo, in particolare, se ben osserviamo, i talloni si inclinano verso l’interno, questo perché le ossa e le articolazioni sono molto flessibili e i muscoli sono ancora poco sviluppati.

Il piede piatto è dunque fisiologico nei primi anni di vita del bambino: da zero a due anni nel 97% e si riduce progressivamente con l’aumentare dell’età, fino a circa il 50% a tre anni, il 25% a sei anni, e a dieci anni solo pochi bambini ce l’hanno ancora.

piedinipiattiQuindi sono inutili gli allarmismi e le visite specialistiche allo scopo di correggere con plantari o scarpe rigide un piede che è semplicemente in fase di evoluzione e crescita.

Da fisioterapista e mamma posso dire che possiamo stimolare lo sviluppo della crescita dei nostri bimbi senza armi artificiose. Il ruolo di noi genitori: dare stimoli attraverso l’attività motoria Possiamo favorire il rafforzamento della muscolatura del piede con semplici e utili accorgimenti (assomigliano in realtà a dei “giochetti”) che favoriscano continue stimolazioni propriocettive:

Far camminare il più possibile a piedi nudi il bambino anche su terreni irregolari e instabili come la terra, l’erba, la sabbia, così la pianta del piede, al contatto con il suolo, incontra qualcosa di instabile, di diverso dal solito, su cui deve far presa attraverso un lavoro costante dei muscoli per dare in ogni istante equilibrio al corpo.

Non abbiate timore di farli camminare come funamboli, mettendo cioè un piede davanti l’altro con il tallone di quello che sta davanti a contatto con le dita di quello che sta dietro. Provatelo sia in avanti che all’ indietro. O ancora alternando una camminata sulle punte a una sui talloni, a simulare un andatura “al trotto” o giocando ancora a camminare sul bordo esterno dei piedi. Vi suggerisco di provare assieme ai vostri figli..scoprirete quanto più bravi di voi possono essere e quanto un piede adulto può invece dimostrarsi impacciato e rigido.

Una delle domande più frequenti che mi viene posta è se in casa è meglio tenere delle scarpine o i piedi scalzi.  Su questo ci sono vari pareri medici contrastanti.
L’opinione che condivido e suggerisco è di tenere comunque il piede nudo o con una calza antiscivolo perché il processo di allenamento di differenti gruppi muscolari e quindi il corretto sviluppo del piede non ha bisogno di ostacoli o impedimenti.

Ricordiamoci che i pavimenti delle nostre case sono lisci, una superficie liscia stimola solo in parte la formazione dell’arcata plantare perciò rimarco di nuovo l’ importanza di far camminare i nostri bambini su terreni sconnessi e di liberarli non appena le condizioni meteorologiche lo consentono!

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a cura di Valentina Boscolo Sassariolo, fisioterapista. Iscritta all’Ordine TSRM-PSTRP di Rovigo

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