Un patrimonio da amare e difendere
Quanti ne mancano all’appello?
Molti. Soprattutto passeri e rondini. Un tempo presenze preziose per il contenimento degli insetti in campagna, ora, ridotti i primi e quasi scomparse le seconde.
La causa è sempre la stessa: l’abbondante uso dei pesticidi nelle campagne e la modificazione del paesaggio.
Mancano, infatti, i luoghi dove nidificare, le stalle con le travature in legno o le barchesse.
Così, per usare una citazione poetica: di quel passero solitario con cui Leopardi si identificava e di quella rondine che tornava al tetto nella notte del 10 agosto di Pascoli, nella nostra campagna polesana, resta ben poco.
A lanciare l’allarme è la Lipu, l’associazione che da anni è impegnata alla tutela della biodiversità con riferimento particolare all’avifauna.
Per Fausta Borsetto, una dei volontari della delegazione di Rovigo, la questione è complessa e ha a che fare con una sensibilità nuova che deve crescere.
“Se non ci sono gli uccelli – afferma – è chiaro che l’ambiente in cui viviamo non è più sano.
Se la biodiversità si riduce – continua – il territorio intero si impoverisce e prima o poi presenterà il conto”. Sulla promozione della sensibilità e della conoscenza dell’avifauna, la Lipu è impegnata con attività nelle scuole, con progetti di nidificazione, con il centro di recupero per la flora selvatica a Polesella (insieme al WWF) e ancora con attività di Birdwatching.
“Come per tutte le associazioni – racconta Fausta – portare avanti progetti non è facile, ci si scontra con la mancanza di fondi ed a volte con l’insufficienza di forze disponibili.
Tuttavia non smetteremo mai di raccontare quanto ricco dal punto di vista dell’avifauna è il nostro Polesine”.
Basta un’escursione lungo qualche argine del fiume, o in campagna o sul Delta per rendersene conto.
Un patrimonio inestimabile. Attrezziamoci allora di binocolo e curiosità e partiamo per un’esperienza di birdwatching.
Cos’è il Birdwatching?
E’ una pratica oggi in crescita che consiste nell’osservazione e nello studio degli uccelli in natura.
Ci accompagna proprio Fausta Borsetto.
Data la bella stagione scegliamo di visitare il Delta del Po, ma vale la pena fare un appostamento anche ai Gorghi di Trecenta o lungo gli argini dei fiumi. L’attrezzatura si compone di un binocolo e un po’ pazienza.
“Non vestitevi con colori troppo sgargianti – ci suggerisce Fausta – gli uccelli sono esseri attenti e accorgendosi di voi, potrebbero scappare. Se saremo bravi, potremo contarne una quantità innumerevole”.
Il Delta del Po possiede un patrimonio ornitologico straordinario con oltre 370 specie di uccelli acquatici, stanziali, migratori e di passo, come attestano i periodici censimenti effettuati dalla Provincia di Rovigo, da Veneto Agricoltura, dall’Associazione Faunisti Veneti, esperti nel settore della ricerca faunistica.
“Il Delta – ci racconta Fausta – è un teatro naturale che offre ambienti diversificati e grandi possibilità di nutrimento.
La parte del leone la fanno ovviamente le valli, la cui gestione appositamente indirizzata, attira gli acquatici.
Ma grandi quantità di anatidi frequentano anche le golene del Po e il litorale antistante gli scanni.
La Volpoca ad esempio è una delle anatidi più grandi presenti in Italia”.
In località Valle Canelle e la via delle Valli, Fausta Borsetto, ci fa osservare garzaie dove nidificano collettivamente aironi rossi e cinerini, ma anche tanti fenicotteri rosa.
“Fino a qualche tempo fa – aggiunge – si vedevano solo d’estate, ora si possono incontrare per tutto l’anno.
Si sono ambientati infatti alle temperature miti di questa laguna”.
La parte del Po di Maistra (anticamente ramo principale del fiume) e ritenuta la più spettacolare del Delta per la ricchezza e la varietà di avifauna che lo popola, ospita anatre e cormorani, aironi e limicoli, gabbiani, rapaci…In pratica tutto il variopinto e starnazzante mondo alato delle nostre zone umide, che dopo aver incontrato apprezziamo ancora di più.
La LIPU sorta nel 1965 è la più importante associazione italiana nel campo della protezione degli uccelli. Riunisce oltre 40.000 soci, che contribuiscono con le quote di iscrizione a tutti i nostri progetti.
a cura di Micol Andreasi, giornalista