Un Natale fiammante
Natale, era questo il nome che mamma drago e papà drago avevano scelto per il loro unico figlio che, come potete immaginare, era nato proprio il giorno di Natale!
Ma drago Natale, in beffa a tutti i nomi buoni del mondo, era proprio un vero diavolo.
Pensate che ogni volta che si parlava di lui nel villaggio tutti tremavano e si chiedevano: “Cosa avrà combinato stavolta?”.
Si, perché il piccolo drago era proprio un “cerca guai”.
Ne combinava tutto l’anno, ma quando si avvicinava il Natale erano proprio guai coi fiocchi.
Una volta si recò nella piazza centrale dove c’era l’albero addobbato a festa e con la scusa di soffiare sull’ultima candelina in cima all’abete, pensate un po’… sparò una fiammata alta sei metri che incenerì tutto l’albero e anche la punta del campanile!
Un’altra volta si presentò a scuola e disse alla maestra che voleva imparare una poesia, ma appena prese fiato per recitarla… carbonizzò tutte le pagine del libro e pure la maestra che lo teneva in mano.
Ma ci fu un anno che la combinò proprio grossa.
Aveva deciso di portare personalmente la sua letterina a Babbo Natale e quando fu davanti alla sua casa, vedendo la slitta parcheggiata vicino al cancello, ci salì sopra e… via!
Come un razzo su nel cielo, girando e rigirando su se stesso e facendo acrobazie di ogni sorta.
Peccato che la slitta era già carica di doni e con tutto quel “giravoltare” drago Natale fece volar via tutti i pacchetti e nessuno li trovò più.
Quell’anno i bambini del villaggio rimasero tutti senza regali.
Babbo Natale decise allora di trovare un rimedio per aiutare il piccolo drago a non cacciarsi sempre nei guai.
Così l’anno dopo, alla vigilia di Natale, mentre tutti dormivano, passò per le case del villaggio e portò via tutto ciò che poteva servire per accendere un fuoco: fiammiferi, accendini, accendigas e, come se non bastasse, staccò anche la centralina della corrente elettrica.
Potete immaginare quale fu la sorpresa degli abitanti quando svegliandosi si resero conto che non potevano accendere nessuna luce, né candele, né fuoco nel camino, per non parlare delle illuminazioni sugli alberi e lungo le vie.
Fu così che ai bambini venne subito in mente di chiamare drago Natale.
Insieme, ad una ad una, raggiunsero tutte le case del villaggio e con le sue potenti fiammate il piccolo drago accese mille candele, duecento caminetti e cento stufe a legna!
Quando fu sera, dopo aver raccolto un bel po’ di rami secchi, si ritrovarono tutti nella piazza centrale e con un’altra bella fiammata di drago Natale fecero un falò gigantesco che illuminò il villaggio come se un pezzetto di sole si fosse posato sulla piazza con i suoi raggi caldi e scintillanti. Il piccolo drago questa volta usò tutte le sue fiammate per salvare il giorno di Natale e tutti ma proprio tutti gli furono grati e lo festeggiarono come un eroe.
Da quel giorno, invece di combinare guai, drago Natale trascorse tutto il suo tempo a giocare con i bambini e… ad accendere stufe e caminetti.
favola di
Sandra Trambaioli