Il letargo farebbe bene anche a noi…
Se imparassimo dagli animali a rispettare i nostri ritmi biologici?
Cos’è il letargo?
E’ un sonno caratterizzato da un rallentamento delle funzioni vitali.
Questo viene innescato dalla graduale incapacità dell’organismo ad adeguarsi al
raffreddamento ambientale, per cui circolazione sanguigna e respirazione lavorano a ritmi dimezzati.
In questo modo vengono consumate con molta lentezza le calorie accumulate in precedenza.
Gli animali che vanno in letargo si infilano spesso in una tana a cui hanno già provveduto, e o non mangiano per mesi, consumando riserve di grasso accumulate nella bella stagione.
Cosa accade nel corpo degli animali che vanno in letargo?
1) La respirazione e pulsazioni sanguigne, come altre funzioni vitali, rallentano
2) la temperatura corporea cala anche fino ai 10 gradi
3) l’apparato digerente diventa inattivo
Per quanto riguarda la durata, e la “data” di inizio, non seguono alcun calendario, dipende dalla specie e dalla temperatura esterna.
I primi animali che vanno in letargo, ad inizio autunno, restandoci per parecchio tempo, sono notoriamente i ricci e i ghiri, soprattutto questi ultimi sono piuttosto puntuali, iniziano a sparire a ottobre e rispuntano “riposati” a maggio. Non solo: il loro letargo è continuo, ma utilizzano la coda come copertina! Poi ci sono le marmotte, a gruppi, e poi si aggiungono anfibi e rettili che amano la bella stagione, salamandre e vipere in primis.
Altri aspettano l’arrivo dell’inverno per rimpinzarsi di cibo tanto da ingrassare a dismisura e, quando le prime nevicate tagliano loro ogni possibilità di approvvigionarsi, si ritirano in una tana ben protetta dai pericoli e sprofondano in un lungo sonno come l’orso.
Come gli animali anche noi uomini viviamo qualcosa di simile.
Per esempio, in quelle zone di montagna o in campagna, dove l’agricoltura o l’allevamento sono il perno del’economia, l’agricoltore o il pastore prima dell’inverno, fanno le loro scorte di viveri e preparano la legna per riscaldare la casa. Poi, così come gli animali, rallentano le loro attività lavorative e, pur senza andare in letargo, aumentano le ore di sonno.
Parlare di rallentamento lavorativo stagionale per noi, uomini di città, può sembrare un controsenso visto che la società ci obbliga a sostenere un ritmo incalzante, quasi senza sosta!
Fermiamoci però almeno per un istante a riflettere su quanto sia davvero necessario essere sempre sotto sforzo. I nostri ritmi biologici, per non creare anomalie, hanno bisogno di rimanere il più possibile in armonia con il contesto naturale in cui viviamo.
Perciò fino a che punto il nostro corpo e la nostra mente
sono in grado di adattarsi ai cambiamenti
lavorativi e alla nostra quotidianità?
Allora benvenuta sia la stagione invernale e non aspettiamo un’influenza per convincerci che dobbiamo porre un freno ai nostri ritmi! Proviamo a spegnere gli stimoli superflui e ad andare in “letargo” come gli animali….