SOS Coliche
Le coliche del neonato sono tra i disturbi più frequenti tra le 2 settimane e i 4 mesi di vita e, seppur di per se non gravi, portano spesso i genitori ad un notevole livello di stress e a frequenti richieste di visite anche in pronto soccorso. Dal greco νόσος κωλική (affezione del colon), le coliche insorgono improvvisamente spesso nelle ore serali e sono di difficile gestione.
• incompleta formazione della flora batterica intestinale e maturazione dell’apparato digerente (in Francia sono in corso degli esperimenti dove al neonato partorito con taglio cesareo viene fatta assumere tramite un tampone la flora batterica vaginale della mamma),
• intolleranza al lattosio del latte artificiale, anche se introdotto dall’ alimentazione della mamma che allatta,
• eccessiva presenza di gas nelle anse intestinali,
• eccessiva presenza di motilina, un ormone che altera la dinamica delle contrazioni intestinali, ossia la peristalsi.
Quando le varie cause siano state sondate e il pediatra accerti l’assenza di condizioni patologiche, il trattamento osteopatico può essere di valido supporto.
John Wernham (UK 1907-2007), uno dei più grandi osteopati della storia, nonché mio professore, era solito ripetere che “Every bride should visit an Osteopath” (Ogni sposa dovrebbe essere vista dall’osteopata).
Questo perché il trattamento del neonato comincia dal trattamento della mamma prima e durante la gravidanza, per eliminare o perlomeno ridurre le possibili condizioni determinati il cattivo andamento del parto
L’osteopatia e gli osteopati si sono occupati di gravidanza parto e neonati sin dagli albori della disciplina, ed esistono svariati studi scientifici pubblicati che mostrano una significativa riduzione dei tempi di travaglio e di complicanze peri e post parto sia per il nascituro che per la mamma. Il parto, al giorno d’oggi, è una procedura fortemente medicalizzata, spesso non rispettosa della fisiologia dell’atto e, può esitare in parti difficili, sia troppo veloci che troppo lenti, con la necessità di interventi medici e paramedici (vedi la manovra di Kristeller o l’utilizzo di ventose o del forcipe).
Considerate le dimensioni esigue del neonato e la carenza di tono, queste condizioni più o meno marcate di stress, compressioni, trazioni, torsioni, sulla struttura scheletrica e sul cranio del nascituro possono determinare l’instaurarsi di ciò che gli osteopati chiamano “lesione osteopatica”, ossia una perversione dei movimenti meccanici di alcuni tratti della colonna e delle funzioni fisiologiche connesse come la normale distribuzione del sangue, della linfa, il loro drenaggio, la normale distribuzione degli stimoli nervosi agli organi.
Le zone del corpo più esposte a queste sollecitazioni lesive sono le cerniere fisiologiche della colonna, cioè quelle zone di passaggio tra aree a diversa mobilità, come il passaggio cranio-cervicale e toraco-lombare, che rappresentano aree di emergenza di una serie di strutture nervose che governano il funzionamento del tratto gastro-intestinale.
L’osteopata esperto, con dolci ma precise manovre individua e aggiusta le relazioni mio-osteo-neuro-legamentose della colonna e cranio del neonato ponendo la giusta enfasi nelle aree di interesse e laddove individui delle lesioni osteopatiche. Rallenta o stimola l’attività del sistema nervoso che coordina il funzionamento viscerale riportando la peristalsi, ossia il fisiologico movimento dei visceri ad una normale attività ritmica, in poche sedute.
a cura di
Paul Mazzucco, osteopata