Il compleanno della Costituzione Italiana

Lo sapevate, cari ragazzi, che quest’anno la nostra Costituzione ha compiuto 70 anni?
Il 2 giugno 1946, infatti, gli italiani, e per la prima volta le italiane, si recarono alle urne per scegliere la forma di governo da dare al Paese (vinse la repubblica sulla monarchia) ed eleggere l’Assemblea Costituente, che avrebbe scritto la Costituzione italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

La più grande novità di quelle elezioni fu dunque la partecipazione femminile alla vita politica del Paese, ma, anche se le elettrici prevalevano numericamente sugli elettori, su 556 deputati eletti in Parlamento, solo 21 (il 4 %) furono le donne, dette Madri Costituenti.

costituente1Madri Costituenti. Provenivano da ogni parte del Paese, di età diversa (la più giovane Teresa Mattei aveva 25 anni e la più matura Lina Merlin, unica veneta, aveva 59 anni), lavoravano e possedevano per lo più titoli di studio alti: quattordici erano laureate, molte insegnanti, due giornaliste, una sindacalista e una casalinga. Nove militavano nel partito democristiano, nove nel partito comunista, due nel partito socialista, una nel partito dell’Uomo Qualunque. Molte erano mogli e madri ed avevano alle spalle storie d’impegno sociale e politico, a volte, esperienze di lotta partigiana, di carcere per attività antifasci- sta, di esilio o deportazione.

Madri Costituenti:
Maria Agamben, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli, Castelli Maria De Unterrichter, Nadia Gallico, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina (Lina) Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio

Ci avete mai pensato?
Che a scrivere la Costituzione c’erano anche le donne, sebbene in netta minoranza: delle 21 Costituenti, infatti, solo 5 fecero parte della Commissione dei 75, incaricata della stesura della Carta Costituzionale: Federici, Iotti, Merlin, Noce, Penna (per pochi giorni, sostituita nel 1947 da Gotelli). Eppure la loro presenza influì moltissimo: nonostante i pregiudizi della società, l’opposizione e diffidenza dei colleghi uomini, unite nel nome delle donne, riu- scirono a scardinare antichi pregiudizi sessisti, avviando la costruzione della vera uguaglianza di genere. In tempi in cui le donne erano sottoposte alla patria potestà, non accedevano a molti ruoli della Pubblica Amministrazione e la disparità salariale era sancita dalla legge, le deputate sostennero il diritto alle pari opportunità tra i sessi a casa, al lavoro e nella società.

Portano il loro segno:
l’art. 3 della Costituzione che disciplina il principio di ugua- glianza, l’art. 29 che riconosce l’uguaglianza tra i coniugi, l’art. 30 che tutela i figli nati al di fuori del matrimonio, l’art. 37 che regola il lavoro delle donne e dei minori, l’art. 51 che garantisce alle donne l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive. Ma la loro presenza si avverte dietro a tutte le rivendicazioni dei diritti dei più deboli (donne, bam- bini e anziani, disoccupati e pensionati, emigrati) e nel valore fondamentale riconosciuto alla famiglia nello Stato italiano.

E qual è la situazione oggi?
Anche se in settant’anni sono state realizzate molte conquiste da parte delle donne per la pa- rità tra i sessi, in realtà, molta strada resta ancora da fare nel nostro Paese (e non solo).

Per esempio, in campo politico, nel mondo sono ancora troppo poche le donne leader ed in Italia abbiamo avuto qual- che donna ministro (la prima Tina Anselmi nel 1976), tre presidenti della Camera dei Deputati (Nilde Iotti, Irene Pivetti, Laura Boldrini), due vice presidenti del Senato (Emma Bo- nino e Valeria Fedeli) e solo quest’anno è stata eletta la prima donna presidente del Senato (Elisabetta Alberti Casellati), mentre la Presidenza della Repubblica e del Consiglio, fino ad ora, sono sempre state appannaggio di uomini.

Il linguaggio della politica
• Assemblea Costituente: organo legislativo preposto alla stesura e approvazione della Costituzione
• Sessista: discriminazione dei sessi in base ad una presunta superiorità maschile
• Uguaglianza di genere e pari opportunità: parità tra uomini e donne
• Patria potestà:
potere del capo famiglia su tutti i membri familiari
• Disparità salariale: differenza di stipendio con le donne sottopagate
Curiosità
La mimosa come simbolo della festa della donna fu proposta da Teresa Mattei.
La prima donna presidente di una squadra di calcio (il Siracusa) fu Maria NicotraFilomena Delli Castelli fu tra i creatori della tv dei ragazzi in RAI. La prima donna proposta all’elezione di Presidente della Repubblica fu Ottavia Penna. La prima donna presidente del Senato: Elisabetta Alberti Casellati.

 

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a cura di  Rosanna Beccari Docente di lettere e latino Pubblicista e scrittrice Referente provinciale di Toponomastica femminile

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