Odontoiatria pediatrica

E’ opinione diffusa quella di considerare la salute orale dei bambini secondaria a quella dell’adulto. Si considera, infatti, inutile il trattamento su denti che in futuro verranno completamente sostituiti. In realtà lo stato di salute della bocca in età matura dipende in gran parte dalle attenzioni date proprio nell’età di maggiore trasformazione: l’età pediatrica appunto. Una diagnosi tempestiva e misure terapeutiche di primo intervento contribuiscono al raggiungimento di una corretta salute orale in età adulta.

Cos’è la pedodonzia?
La pedodonzia è l’odontoiatria applicata al bambino, utile e necessaria quanto quella per l’adulto. I denti da latte sono uguali a quelli permanenti e le malattie che li colpiscono sono da trattare proprio come quelle che interessano i denti di un adulto.

Di cosa si occupa il pedodontista?
Il dentista pediatrico ha l’obiettivo di seguire il piccolo paziente durante tutta la fase del suo sviluppo sia dentale che scheletrico. Educare il bambino all’igiene orale e correggere le abitudini viziate che possono influenzare anche molto negativamente il suo sviluppo dento-facciale.

A che età portare il proprio bimbo alla prima visita?
In genere il rapporto con un pedodontista dovrebbe iniziare quando il bambino ha messo tutti i denti da latte, ossia verso i 3 anni e mezzo, e durare fino alla comparsa di tutta la dentizione permanente, verso i 12-13 anni. La moderna medicina si basa sempre più sul concetto di prevenzione e di intercettazione delle possibili malattie. L’odontoiatria intercettiva è alla base di una corretta crescita sia dentale che scheletrica. Ha come scopo primario quello di valutare ogni singolo bambino nella sua globalità, intervenendo in primis sulla sua educazione all’igiene orale e poi intervenendo tempestivamente sulle situazioni patologiche che si possono presentare evitando così che questo possa provocare gravi problemi al suo sviluppo. Un problema individuato tempestivamente può essere risolto molto più facilmente.

Perché bisogna trattare i denti da latte se poi verranno sostituiti con quelli definitivi?
I denti da latte sono molto importanti proprio per una corretta eruzione di quelli definitivi. La perdita precoce di un dente da latte per carie determina una perdita di spazio e quindi la crescita di un dente definitivo in posizione non corretta con gravi problemi alla masticazione definitiva.

La visita dentistica può traumatizzare il bambino?
L’odontoiatria moderna non è più quell’esperienza traumatizzante del passato, ed è giusto far familiarizzare il bimbo con lo studio di un dentista che si occupa di pedodonzia già dai 3/4 anni. Un metodo di approccio che faccia affrontare al bambino serenamente lo “spauracchio” del dentista può eliminare la sua componente di paura e tutto ciò si riflette in una maggiore collaborazione da parte sua e quindi in una prevenzione di quadri patologici più gravi che potrebbero prevedere interventi più traumatizzanti e soprattutto molto costosi in età adulta.

E’ vero che bisognerebbe evitare di fare radiografie nel bambino?
E’ vero che sottoporre un bambino ai raggi x è più pericoloso rispetto all’adulto perché è in via di sviluppo, ma è altrettanto vero che in certi casi non si può fare una diagnosi corretta senza l’ausilio di radiografie. Inoltre anche in questo campo le moderne tecniche di radiologia digitale computerizzata consentono di ridurre il rischio al minimo.

E’ vero che i denti da latte sono più fragili e si cariano più facilmente?
Assolutamente no.  I denti da latte sono esattamente uguali a quelli definitivi, solo più piccoli, per ovvie ragioni. I bambini hanno spesso i dentini cariati perché non possono avere una igiene orale come quella di un adulto, vogliono giustamente avere una loro autonomia anche nel lavarsi i denti ma difficilmente riescono a farlo correttamente. E’ altrettanto vero però che ci sono dei bambini più predisposti e sono proprio questi che devono essere individuati così da mettere in atto una profilassi che li difenda da una pericolosissima perdita precoce dei denti da latte.

Per i bambini più a rischio è giusto dare il fluoro?
Il fluoro è sicuramente un’arma importante per rinforzare il dente, ma è importante considerare la modalità di somministrazione. Molti sono i pediatri che consigliano le pastigliette o le gocce di fluoro e questo può andare bene fino a quando i denti erompono in bocca ossia ai 3 anni, ma quando i denti sono già formati è molto più efficace l’applicazione topica di fluoro che il dentista mette con delle apposite vernici direttamente sul dente in quanto consentono una protezione più efficace e duratura.
Un’altra importante arma di difesa è la sigillatura della superficie del dente che consiste nell’applicare una “vernice” impedendo che i batteri si insinuino nei solchi del dente. E’ importante sottolineare come tutti questi importanti ausili aiutano a prevenire la carie, ma i controlli periodici risultano essere la più importante forma di prevenzione.

Ogni quanto tempo bisognerebbe portare alla visita di controllo il proprio figlio?
In linea generale è bene monitorare il bambino 3-4 volte l’anno, ossia ogni 3-4 mesi, in modo da avere sotto controllo il suo sviluppo e per diminuire notevolmente gli interventi terapeutici. Il rapporto di professionalità e fiducia che si deve instaurare tra il medico, il genitore ed il piccolo paziente è comunque la condizione principale alla base di qualsiasi tipo di prevenzione.

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a cura della dott.ssa Sue Ellen Bedon, odontoiatra esperta di pedodonzia

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