Dermatite Atopica… come riconoscerla
Chi pensa che sia una malattia soprattutto dei bambini più grandi si sbaglia. La dermatite atopica, colpisce anche i bambini molto piccoli.
Secondo le stime più recenti, nel primo anno di vita
questa malattia della cute riguarderebbe
addirittura tre bimbi su dieci.
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria non contagiosa della cute e alterna fasi di riacutizzazione con fasi di miglioramento. Nel 90% dei casi si risolve entro la fine dell’adolescenza.
Tra i fattori di rischio: l’eredietarietà, il contatto con sostanze irritanti, lo stress e gli episodi infettivi.
E’ probabile che l’aumento degli agenti inquinanti, degli allergeni e la diminuzione dell’allattamento al seno, fenomeni registrati negli ultimi decenni, abbiano un ruolo importante nella diffusione crescente della malattia.
• Nel bambino piccolo si manifesta con chiazze rosse e umide, localizzate al volto (ad esclusione del contorno della bocca), sulle zone estensorie degli arti, a livello del cuoio capelluto e della fronte con una desquamazione giallastra. • Nel bambino più grande, si localizza nel cavo del gomito e del ginocchio, intorno alla bocca e sulle palpebre, mentre la cute apparesecca ed ispessita per il grattamento.
Per la diagnosi è sufficiente l’esame obiettivo della cute, verificando se ci sono allergici in famiglia. A conferma diagnostica si fanno esami come i test cutanei o esami del sangue per individuare la presenza di anticorpi specifici.
Non esiste una terapia specifica e risolutiva, si usano creme idratanti, creme al cortisone, immunomodulatori topici e antistaminici. La terapia locale varia in funzione della presentazione clinica della dermatite stessa. Per un genitore può risultare difficile saper riconoscere spontaneamente le varie fasi della malattia e rischia di applicare il prodotto nella sede sbagliata. Infine è molto importante sapere la quantità e la modalità di applicazione delle creme.
In alcuni ospedali, in particolare Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, Azienda Ospedaliera di Padova, è attiva la cosiddetta ‘educazione terapeutica’ a cui si ricorre nelle forme cutanee più gravi. Si tratta di un percorso mirato a garantire al paziente ed alla famiglia un’autonomia nella gestione della dermatite. Processo indispensabile per garantire il successo terapeutico delle malattie croniche, complesse, che non prevedono protocolli terapeutici standardizzati.
a cura del dott. Stefano Trimurti, dermatologo