Occhio alla febbre – le infezioni urinarie
L’intervento del pediatra porta la firma della dottoressa Beatrice Siviero, che ha scelto di parlare delle infezioni alle vie urinarie.
Infezioni alle vie urinarie. Cosa sono?
Sono infezioni batteriche che colpiscono il tratto urinario, cioè il distretto anatomico che va dai reni alla vescica e che contiene l’urina.
Quanto sono numerose?
Sono le infezioni più frequenti dopo quelle delle vie respiratorie. Interessano il 7.5% dei bambini con febbre. Nel primo anno di vita a rischio di IVU sono il 7% dei maschietti, il 2.8% delle femminucce. Negli anni successivi il rapporto maschi/femmine si inverte a favore di queste ultime.
Come si dividono?
Si dividono in due grandi gruppi nettamente distinti nelle cause, ma soprattutto nel trattamento e nei controlli. Ci sono quindi: le infezioni delle basse vie urinarie cioè della vescica e uretra (il canalino che porta la pipì dalla vescica all’esterno), in cui in genere non c’è febbre o comunque inferiore a 38° gradi e ci sono anche le infezioni delle alte vie urinarie cioè ureteri e reni in cui è sempre presente febbre sopra i 38° gradi.
A cosa sono dovute?
Sono dovute a batteri (rari i funghi o i virus) che generalmente risalgono l’ uretra. Raramente i germi arrivano tramite il sangue direttamente ai reni stessi. Per motivi anatomici le IVU sono più frequenti nelle bambine in quanto lo sbocco all’ esterno dell’ uretra è vicino all’ ano, e da qui i batteri possono derivare da materiale fecale. Nei maschi l’incidenza è pertanto minore tranne nel primo anno di vita. Le IVU alte specie se insorte nel primo anno di vita possono essere sintomatiche di una malformazione congenita delle vie urinarie oppure di un reflusso vescico-ureterale (l’urina durante la minzione oltre ad uscire all’ esterno, risale dalla vescica verso i reni) tutte condizioni predisponenti alle recidive.
Quali sono i sintomi?
I sintomi di una IVU nei prime due-tre anni sono abbastanza sfumati: possono consistere in febbre non altrimenti spiegata, inappetenza, vomito, scarsa crescita; è importante infatti non sottovalutare situazioni febbrili nei bambini piccoli specie se sopra i 38-38.5 che non si accompagnano a sintomi , quali ad esempio sintomi da raffreddamento e/o gastroenterici. Nel dubbio, anche in presenza di sintomatologia vaga, la IVU va sempre esclusa.
Nel bambino più grandicello in genere le IVU sono accompagnate da febbre elevata, dolore in sede lombare o addominale, bruciore ad urinare. Soprattutto la cistite si manifesta anche senza febbre ma bruciore/dolore intenso a far pipì, necessità di urinare molto spesso. Talora può essere presente sangue vivo nell’ urina.
Come si diagnosticano?
La diagnosi si fa con l’esame dell’urina. I pediatri sono dotati di sticks, cioè strisce reattive, che rilevano nell’urina una quantità di indicatori/parametri quali nitriti, leucociti ecc, che sono indici di infezione. Ecco che non appena ci sono i sintomi o febbre altrimenti inspiegata (specie nei piccoli), va sempre eseguito lo stick.
Naturalmente bisogna avere la pipì….
Come raccoglierla?
Il bambino grande che controlla gli sfinteri va solo invitato ad urinare dentro un contenitore pulito sterile (reperibile in farmacia) dopo aver lavato bene i genitali. Nel lattante con ancora il pannolino la pipì può essere raccolta utilizzando sacchetti adesivi di materiale sintetico , modello maschio o femmina, reperibili in farmacia; un metodo anche migliore è la raccolta della pipì “al volo” cioè cercare di cogliere il momento in cui il lattante urina e raccogliere appunto al volo l’urina col bicchierino.
E’ sempre necessario lavare prima i genitali. Se lo stick urina eseguito dal pediatra è positivo per i parametri necessari, la IVU dovrà poi essere sempre confermata tramite una urinocoltura da eseguirsi al laboratorio analisi.
Come si trattano?
Il trattamento viene eseguito con terapia antibiotica in genere per bocca per un congruo numero di giorni. In casi particolari, quali soprattutto bambini nei primi tre mesi di vita oppure bambini di tutte le età con febbre elevata e stato generale scaduto, è necessario il ricovero e la somministrazione dell’ antibiotico per via endovenosa.
Si fanno altri esami?
Nei bambini che hanno avuto una prima IVU alta è necessario eseguire successivamente una ecografia renale. Nei bambini con IVU alte ricorrenti le indagini sono più complesse: oltre all’ecografia va eseguita una cistografia minzionale ed una scintigrafia renale. Nelle IVU basse (cistiti) non sono necessari accertamenti.
Quali sono i rischi?
Il riconoscimento delle IVU specie se alte è imperativo. La mancata diagnosi, e quindi il mancato trattamento, può portare alla formazioni di cicatrici nei reni e comprometterne, specie se le infezioni recidivano, la funzionalità renale, oppure condurre con gli anni ad ipertensione arteriosa. Altrettanto imperativo nei casi ricorrenti è riconoscerne i fattori predisponenti (malformazioni, reflusso v. sopra), e qualora presenti, trattarli in maniera da non arrivare alle conseguenze menzionate.
In buona sostanza le IVU sono una infezione del bambino abbastanza comune ed il cui riconoscimento è facile ed alla portata di tutti i pediatri, da sempre molto sensibili a questo problema.
a cura della dott.ssaBeatrice Siviero, Pediatra di Famiglia